Ieri il presidente D’Alema ha presentato il coordiamento
aperto di Liberi e Uguali assieme a Sabino Losappio, Michele Della Croce, Michele DI Lorenzo e
Pietro Di Palma presso la libreria Persepolis, alla presenza di un nutrito
pubblico, abbastanza âgée.
Qual è l’obiettivo del nuovo partito di sinistra? «Contro il velleitarismo
e la politica senza idee.
Lo scopo è quello di far sognare i giovani e combattere il
principale problema del Paese: la povertà. Come? Attraverso più lavoro, più
diritti, più uguaglianza».
D’Alema non risparmia critiche al job’s act e soprattutto
alla riforma costituzionale Boschi-Renzi: «Il Pd ha commesso anche altri errori
madornali: una legge elettorale che favorisce la destra e la commissione banche
che ha tolto loro molti consensi».
Proprio per queste ragioni la ricerca del voto utile da parte
del Pd si dimostra stupida, a detta dell’ex presidente del Consiglio. «Gli
elettori di Liberi ed Uguali non voterebbero mai Pd, e se si dovesse ascoltare
l’appello al voto utile, gli elettori dovrebbero scegliere tra la destra e i cinque
stelle.
Il compito del movimento guidato da Pietro Grasso è quello di
porre rimedio alla sconfitta ovvia e scontata dei democratici, con l’obiettivo
di ricostruire un nuovo centrosinistra in futuro».
Nell’ottica dell’ex ministro degli esteri la destra e Renzi
rappresentano il liberismo, il M5S il populismo, LeU invece la sinistra. Se il
risultato di LeU sarà alto, ci saranno novità nel Pd. Il sotto testo è che
Renzi deve essere sconfitto per far rinascere la sinistra.
Il presidente D’Alema suggerisce ai suoi compagni di partito,
parola che riecheggia spesso, di evitare le pluricandidature e riconosce che il
battesimo di Liberi ed Uguali sarà il 4 marzo.
All’amore e alla lotta compagni, diciamo.