Attualità

Un tour mondiale per esportare gli aromi della cucina pugliese, Felice Sgarra conquista l’Asia

Lucia M. M. Olivieri
Dal Festival della Food Art a Shangai allo storico hotel Fullerton di Singapore fino all'ultima capitale, Taipei, dove Felice ha cucinato piatti della tradizione rivisitati in uno degli alberghi più lussuosi del mondo
scrivi un commento 9457

Prendete i prodotti della nostra terra, quelli dal sapore deciso, suadente, e uniteli a un pizzico di genialità e all’amore, alla devozione per la Puglia: sono questi gli ingredienti di una ricetta speciale, quella del successo dello chef Felice Sgarra, impegnato in un tour mondiale di promozione delle nostre tipicità.

Felice infatti si trova in questi giorni a Taipei (Taiwan), esattamente dall’altra parte del mondo, per intenderci, dopo essersi recato anche a Shanghai (Cina) e a Singapore (Malesia): lo chef andriese stellato ha cucinato nei migliori hotel d’Asia e nei festival gastronomici, affascinando i palati d’oltreoceano con prelibatezze che hanno un elemento fondante in comune, la Puglia.

Una missione che Felice porta avanti da anni e che nasce dal cuore: dal Festival della Food Art a Shangai allo storico hotel Fullerton di Singapore (ndr un lussuoso 5 stelle di fronte al Marina Bay Sands, il grattacielo fatto da tre palazzi e una specie di barca sopra) fino all'ultima capitale, Taipei, dove Felice ha cucinato piatti della tradizione rivisitati in uno degli alberghi più lussuosi del mondo, considerando che per realizzare le 300 suites sono stati spesi 750 milioni di dollari.

«Il mio sogno – dichiara lo chef – non è questione di fortuna. Il successo nasce dalla continua ricerca, dalla sperimentazione unita alla storia della nostra gastronomia, con una sola chiave: il cuore. Oggi il vero cambiamento è la cultura gastronomica a largo raggio, con cui io intendo emozionare attraverso il palato. Molti “estremizzano” avvicinando la figura del cuoco a quella dell’artista, ma io mi sento un artigiano, che tocca, annusa il cibo e lo accosta con la tradizione, i ricordi della mia famiglia, poi lo cuoce attraverso tecniche moderne e lo rende riconoscibile a tutti».

Un modello vincente per esportare i nostri prodotti in un mercato che apprezza la grande storia culinaria e alimentare pugliese, oltre i confini non solo materiali ma anche mentali:

«Mi piace sentirmi un “gastronauta” e sono ispirato da un passo di Italo Calvino, che parlava del “vero viaggio” come un “cambiamento totale dell’alimentazione, un inghiottire il paese visitato, nella sua fauna e flora e nella sua cultura, facendole passare per le labbra e l’esofago”. Così io voglio portare il nostro mondo, la Murgia, i gusti che tutti siamo abituati a conoscere, dove possano essere scoperti e apprezzati come meritano».

martedì 28 Febbraio 2017

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti