Il 25 e il 26 marzo, a Madrid, si è svolto il terzo convegno delle associazioni e dei comitati che fanno parte della rete europea "Vivre la Ville!" il cui obbiettivo è la salvaguardia della vivibilità urbana e in particolare della quiete pubblica di fronte al dilagare della cosiddetta “movida”, che sta provocando danni sempre più drammatici alla salute dei cittadini residenti e dei fruitori, spesso adolescenti e giovani. Ma anche i luoghi in cui la movida si svolge vengono danneggiati da sporcizia e degrado; e non di rado si tratta di centri storici che custodiscono veri gioielli architettonici.
Erano presenti i rappresentanti di 7 Paesi: Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Paesi Bassi, Belgio, Svizzera. L'Italia è stata presente con il Coordinamento Nazionale No Degrado e Mala Movida, che raccoglie 30 associazioni e comitati di diverse regioni italiane. Fra i partecipanti ci sono stati alcuni presidenti di associazioni e comitati del nostro Paese, fra i quali Caterina Rodinò dei comitati di Napoli, città molto significativa per quel che riguarda la "mala Movida". In rappresentanza del Coordinamento Nazionale parleranno la professoressa Elisabetta Ottoz, l’ingegnere acustico Francesco Nastasi ed il prof. avv. Giuseppe Losappio, che hanno presentato diverse proposte:
– un progetto per contrastare i gravi danni del rumore da "mala movida" (Nastasi)
– un questionario elaborato dalla prof.ssa Ottoz (il primo in Italia) sulle conseguenze della movida
– uno studio comparativo fra le procedure penale, civile e amministrativa dei Paesi Europei partecipanti, al fine di avanzare proposte comuni ai diversi Governi e all' Unione Europea, con accento sulla giurisprudenza della Corte EDU sul diritto al silenzio, il diritto al silenzio come diritto fondamentale dell'uomo.
– il coinvolgimento delle Università europee nello studio delle varie tematiche relative al fenomeno (giuridiche, danni alla salute, danni al patrimonio artistico, igiene, costi sociali della movida, eccetera).
Contemporaneamente al convegno di Madrid, i rappresentanti dei cittadini a cui viene precluso il diritto alla tranquillità e al riposo hanno deciso di rivolgersi ai rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali, a cui verranno chiesti provvedimenti organici e strutturali, atti a risolvere i gravi problemi provocati dalla degenerazione della movida.