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Andria-Trani: lavori nuovamente interrotti. Del ponte per l’inversione di marcia nemmeno l’ombra

Alessandro Liso
Continuano i disagi e le proteste da parte dei frontisti e degli imprenditori allocati lungo l'arteria che collega i due co-capoluoghi della Bat
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Non si placa la polemica sulla strada della “discordia”, la s.p.1 che collega Andria a Trani, e che da circa tre anni è teatro di continui ritardi sull’ultimazione dei lavori di ammodernamento e allargamento del piano viabile.

Era il lontano 2009, quando l’opera fu aggiudicata all’impresa Matarrese, esecutrice dei lavori che iniziarono ufficialmente il 12 dicembre 2014 per poi essere interrotti dopo qualche settimana. La data di consegna fu stabilita per il 31 dicembre 2015, ma nulla.

Poi nel 2016 l’Ordinanza n. 10/2016 del Dirigente Trasporti e Viabilità della Bat, Mario Maggio, sancì l’inizio della seconda parte dei lavori che dal 6 settembre al 31 dicembre spostarono il traffico veicolare sulle complanari affinché si lavorasse sul tratto viario principale. Trascorse anche il 2016 ma le continue interruzioni fissarono come data ultima aprile 2017. Ad oggi, il tratto interessato è ancora chiuso: per di più le attività sono nuovamente cessate.

E’ bene ricordare, soprattutto, gli innumerevoli disagi arrecati, in questi anni, agli imprenditori locali e ai frontisti dell’arteria a causa delle complanari. Esse, infatti, a differenza di quelle a doppio senso di marcia, poste sulla S.S.170 che collega Andria a Barletta, con tanto di ponti che permettono il transito dei veicoli da una parte all’altra della strada principale, sono a senso unico. Ciò comporta una serie di problematiche per tutti i veicoli.

E’ inaccettabile, per un proprietario terriero o per i titolari di aziende locali, dover obbligatoriamente ripercorrere tutta la complanare per tornare a casa o per recarsi in un’azienda prospiciente.

Proprio per ovviare a questo inconveniente, il progetto iniziale contemplava un ponte trasversale a metà della provinciale stessa, posto in contrada Puro Vecchio dove prima vi era il semaforo. Il ponte sarebbe stato utile per attraversare la nuova Andria – Trani senza passarne da un capo all’altro. Però, durante l’esecuzione dei lavori, in prossimità dell’intersezione per Barletta, furono riscontrate una serie di grotte e cavità che avrebbero reso troppo onerosa la costruzione dell’attraversamento aereo stesso: servivano 2 milioni di euro.

Così, dopo un susseguirsi di polemiche e di palleggiarsi le responsabilità tra Comuni, Provincia e Regione, si decise di fare a meno di una necessità imprescindibile per tutti e si continuò a lavorare sul tratto viario principale.

Il problema, oggi, è divenuto insostenibile. Le attività lavorative attigue sono al collasso. Ciò compromette l’economia e la produzione locale: chi garantisce per loro? Chi difende i loro e i nostri diritti? A chi bisogna rivolgersi visto che tutto tace?

Un appello è doveroso rivolgere al Presidente della Bat, Nicola Giorgino, affinché prenda atto di questa defezione e si prodighi per venire incontro a tutti i cittadini, nessuno escluso.

venerdì 26 Maggio 2017

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