Il Ramadan è un momento importante per i musulmani e le musulmane, in quanto rappresenta l’annuncio della Rivelazione dell’angelo Gabriele a Maometto. Un mese di digiuno dai piaceri carnali, perché, con tale pratica, secondo una delle tante teorie avanzate da diversi teologi, la persona imparerebbe una maggiore autodisciplina, accrescendo in sé il senso di appartenenza a una comunità e l’amore per Dio.
Al tramonto del sole, il digiuno è interrotto con un bicchiere di acqua o mangiando un dattero.
Il Ramadan non capita sempre nello stesso periodo dell’anno perché, essendo il calendario islamico composto da 354 o 355 giorni, ogni anno anticipa mediamente di 10 giorni, cadendo anche in stagioni diverse. Però, la durata è sempre la stessa, cioè 29 o 30 giorni.
Quest’anno è iniziato il 12 aprile ed è terminato il 12 maggio, dopo l’avvistamento della luna nuova.
L'Eid Mubarak rappresenta la fine del Ramadan e, letteralmente, significa: buona festa. Augurio che, oltre dalla comunità musulmana, dovrebbe essere anche rivolto dalle Istituzioni che, nel loro laicità, dovrebbero garantire il dialogo e la pace tra le religioni.
Purtroppo non è così.
Il contesto internazionale non aiuta, dato l’elevato tasso di islamofobia di cui si sono impregnate le società occidentali. Per questo, si tende a dimenticare tali momenti di festa, anche per non inimicarsi i cattolici che continuano a essere la maggioranza nel nostro Paese e continuano a dettar legge su tantissimi argomenti.
Se l’obiettivo comune è quello di costruire la pace, si cominci nel proprio piccolo a farlo, anche porgendo semplicemente gli auguri in queste ricorrenze.
Non ci vuole molto.
Per cui, auguri alle sorelle musulmane e ai fratelli musulmani.
Condivido il contenuto generale dell’articolo, ma non condivido l’inciso sui cattolici: sembra quasi sia una colpa l’essere maggioranza cattolici in Italia. Noi italiani e cattolici in genere siamo piuttosto tolleranti verso i musulmani, ciò che non viene in molti paesi musulmani nei confronti dei cattolici e di altre religioni, in cui tutto ciò che non è islamico, viene relegato dal resto della società civile (anche le stesse chiese), se non addirittura si viene perseguitati e torturati.