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Attacco a Barcellona, tanti gli andriesi nella città spagnola. Laura: «Chiusi nei negozi»

La Redazione
Le testimonianze di ragazzi e ragazze che si trovavano a passeggiare sulla Rambla mentre il furgone bianco faceva il suo slalom mortale, alcuni sopravvissuti per miracolo
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Un nuovo attacco, presumibilmente di matrice terroristica, ha scosso l’Europa: questa volta a essere colpita è stata Barcellona, in un periodo dell’anno ad alta densità turistica.

Paura, sconcerto, il fantasma dell’Isis che torna ad aleggiare in un’estate finora relativamente sotto controllo, a pochi però dall’attentato che ha colpito Manchester il 22 maggio scorso.

Tante le testimonianze di ragazzi e ragazze che si trovavano a passeggiare sulla Rambla, chi per vacanza, chi perché tornava a casa dal lavoro, mentre il furgone bianco faceva il suo slalom mortale, alcuni sopravvissuti per miracolo. Tra di loro anche alcuni andriesi, che si trovavano nella città spagnola per un breve soggiorno: «É stato allucinante – racconta Laura, giovane studentessa nostra concittadina -: abbiamo sentito da lontano, per fortuna, le urla e non riuscivamo a capire cosa stesse succedendo. Poi abbiamo visto passare macchine della polizia e ambulanze a tutta velocità e ci siamo resi conto che doveva essere accaduto qualcosa di molto grave. Ci siamo chiusi nei negozi, tutti sembravano impazziti, e abbiamo aspettato che gli agenti della polizia venissero a liberarci. Non pensi mai che possa accadere a te, ma poi la vita ti porta su strade inaspettate. La paura è stata la più grande della mia vita, ma non cederemo a questo terrore».

Sono state circa 600 le persone bloccate in alcuni ristoranti nella zona di Barcellona dove un furgone è piombato sulla folla. Lo riferisce il Guardian citando la portavoce di una catena di dieci locali nella zona. Tanti sono stati i nostri concittadini che si sono trovati ad usare il Safety Check di Facebook per comunicare che stavano bene, nella confusione generale e nel panico che ha colpito i loro parenti qui in Italia.

«Non mi trovavo sulla Rambla ma ovviamente la tensione é alta in tutta la città – ci racconta un altro ragazzo andriese, che vive e lavora a Barcellona -. In particolare stasera si respira un’aria strana, pesante…
preoccupata. Tutti passano dal centro, che sia per andare a bere qualcosa, cenare o fare shopping, o prendiamo i trasporti pubblici, e il fatto che abbiano colpito proprio il centro… è come se avessero colpito, anche se in una mínima parte, tutta la gente che vive e che ama questa città».

Si attende ora la definitiva conta, tragica, delle vittime dell’ennesimo atto che mira a destabilizzare il cuore dell’Europa.

Noi, nel frattempo, rispetteremo l’invito della polizia catalana a non diffondere le immagini di questo terribile attentato.

venerdì 18 Agosto 2017

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