Attualità

Oltre il 30% dei tumori dipendono dal cibo e 1 su 3 sarebbe prevenibile migliorando la dieta

Sabino Liso
Sabino Liso
Alimenti nocivi e alimenti controllati: «Piramide alimentare e piramide ambientale sono aspetti collegati: una dieta realmente mediterranea ci permette di rispettare la nostra terra, noi stessi e l'ambiente»
scrivi un commento 15235

La prevenzione dei tumori a tavola. Se n’è parlato ieri pomeriggio nella sala riunioni dell’oratorio salesiano, ad Andria, nell’ambito del convegno organizzato dalla Onlus Onda d’Urto.

La dott.ssa Titti Zagaria, dietista-nutrizionista esperta in oncologia e diabetologia ha citato la WCRF (wourld cancer research found), un’opera ciclopica di revisione di diversi studi scientifici sul legame alimentazione e tumori: «Gli studi epidemiologici affermano che oltre il 30% dei tumori dipendono dal cibo e che 1 caso su 3 sarebbe prevenibile migliorando la nostra dieta. In queste linee guida – commenta la dott.ssa Zagaria – si ribadisce l’importanza del mantenimento di un buon peso corporeo evitando il sovrappeso e l’obesità, l’importanza dell’attività fisica e di un’alimentazione basata su cereali integrali e prodotti non industrialmente lavorati. Si ribadisce inoltre la riduzione del consumo di carne rossa e processati (insaccati, prosciutti e derivati della carne come wurstel) e di un’alimentazione più “vegetale” con ampio spazio ai legumi e agli omega 3 del pesce. Da evitare inoltre sono le bevande zuccherate e gli alimenti ricchi di zuccheri semplici che favoriscono la crescita e la diffusione del cancro.

Accanto a questi alimenti “nocivi” – prosegue la dott.ssa Zagaria – ampio spazio deve essere dato invece agli alimenti antinfiammatori tipici della dieta mediterranea, frutta e verdura, cioccolata (fondente min 70% di cacao amaro), pesce azzurro, erbe aromatiche e olio extra vergine di oliva, con qualche variante asiatica come zenzero, curry, alghe e soia che agiscono come fattori protettivi. Negato il ruolo benefico della dieta acido-base (dieta alcalina) perché priva di fondamento scientifico e della dieta vegana come dieta ideale».

Ampio spazio è stato riservato, nell’ambito del dibattito, all’importanza delle provenienza degli alimenti, all’importanza del biologico per l’assenza di sostanze chimiche, della filiera corta e del prodotto nazionale “Made in Italy” per le maggiori tutele legislative a cui gli alimenti sono sottoposti: «Piramide alimentare e piramide ambientale sono aspetti collegati: una dieta realmente mediterranea – ha concluso la dott.ssa Zagaria – ci permette di rispettare la nostra terra, noi stessi e l’ambiente».

Il prof De Pergola ha sottolineato il ruolo dell’obesità nella patogenesi della malattia e della restrizione calorica come possibilità per allungare la vita e migliorare la salute.

Al dott. Tommaso di Renzo, medico di famiglia e direttore del comitato scientifico “Onda d’Urto” abbiamo chiesto a che punto sono i lavori dello stesso comitato: «Dopo aver raccolto i dati delle schede anamnestiche, iniziamo il lavoro di ricerca vera e propria ovvero quello di portare le schede anamnestiche presso i pediatri e interessare gli stessi che convocheranno i pazienti affetti da neoplasia su cui indagheremo a 360 gradi, per risalire alle cause della malattia. Il dott. Di Renzo ha sottolineato la totale assenza delle istituzioni in questa fase di ricerca del comitato scientifico.

Immancabile la domanda sul profilo di salute della città che tarda ad arrivare. A tal proposito, il dott. Dino Leonetti a dichiarato: «Il profilo di salute della città è uno strumento assolutamente importante. È il check up della città: una città sana ha dei cittadini sani, per cui è indispensabile che la comunità si doti del profilo di salute. Quello che stiamo facendo noi con Onda d’Urto è un progetto di ricerca; noi partiamo dai malati, però, sapere in quale città noi stiamo vivendo è un nostro diritto. È da anni che registriamo promesse inutili da parte delle istituzioni e siamo davvero stanchi. Speriamo che gli amministratori della nostra città si rendano conto che sempre più persone si stanno ammalando e dotarsi del profilo di salute potrebbe servire, per lo meno, a dotare la nostra città di servizi e cure più adeguate rivolte ai pazienti, laddove noi stiamo lavorando sull’importanza della prevenzione e quindi a evitare che la gente si ammali».

sabato 18 Novembre 2017

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Dino Leonetti
Dino Leonetti
6 anni fa

Se ciascun cittadino di una comunità così numerosa come quella andriese desse un suo, anche piccolo, contributo alla conoscenza ad oggi avremmo sotto controllo non solo l'insorgenza del cancro nei giovani ma anche di molte altre patologie evitabili. Noi di Onda D'Urto ci stiamo provando con tutte le nostre forze, ma sono poche e ancora insufficienti. Vi prego: aiutateci!

rosanna inchingolo
rosanna inchingolo
6 anni fa

bravissimi tutti.. ammirevole quello che fate. Keep up the good work.. vai avanti così. Non mollare.