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Patto territoriale nord barese ofantino, impegnata euro 149.420,00 per la quota consortile

Michele Lorusso
Michele Lorusso
Spesso si parla di riduzione degli sprechi, però, nella realtà, si mantengono in piedi inutili agenzie per il territorio, ma utili per la politica e i propri interessi
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Il tempo delle vacche grasse per gli enti locali è finito da tempo, ma, nonostante ciò, si continuano a sprecare inutilmente le ultime risorse rimaste.

Con determinazione dirigenziale n. 3042 del 22.12.2017, il settore sviluppo- interesse, culturale- sportivo- promozione turistica- marketing territoriale, della città di Andria, ha assunto l’impegno di spesa per la quota consortile del 2017 del patto territoriale nord barese ofantino. La somma impegnata è di euro 149.420,00.

Una somma importante che l’ente comunale avrebbe potuto investire per fare vero marketing territoriale, senza alimentare quest’agenzia che, nel tempo, sta diventando un vero e proprio “carrozzone”, i cui costi sono spropositati, rispetto all’attività e alle ricadute della stessa sul territorio.

A dimostrazione di ciò, vi sono le varie rinunce di diverse città a versare la quota, con conseguente uscita dallo stesso patto.

Un’agenzia che sperpera danaro pubblico, tra consulenze e costi per il personale. Visitando il sito, l’ultimo programma di intervento risale all’anno 2012-2013, per risorse intercettate e gestite per conto dell’ente. Nient’altro. Approfondendo l’indagine, dalla nota integrativa del bilancio 2016 (l’ultimo disponibile sul sito), risultano investite delle risorse per alcune iniziative, la maggior parte delle quali realizzatesi nella città di Corato. Per non parlare dell’evento di spicco, ovvero, il Festival Medioevo-Gubbio.

Ora, non per questioni di campanile o di demagogia, è proprio necessario continuare a pagare quasi 150.000,00 euro l’anno per un’agenzia che almeno per quanto ci riguarda non porta reali benefici al nostro territorio? Non sarebbe il caso di uscire dal patto e investire tale somma in serie attività di marketing del territorio e attività culturali, degne di tale nome?

Spesso si parla di riduzione degli sprechi, però, nella realtà, si mantengono in piedi “contenitori” utili per la politica e i propri interessi.

domenica 21 Gennaio 2018

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