Una settimana fa l’ennesimo tentativo di smuovere le coscienze delle Istituzioni provinciali: il collegio docenti del Liceo Scientifico aveva deciso all’unanimità di promuovere una petizione e chiedeva a tutti i cittadini di firmarla per giungere ad una celere risoluzione dell’annosa questione della consegna definitiva dei lavori, non ancora avvenuta per cavilli tecnici, mentre le 8 aule nuove continuano ad essere sprovviste di riscaldamento
Una vicenda che si trascina dall’ormai lontano 8 aprile 2014, quando ci fu l’inaugurazione dei lavori presso l’ala nuova del Nuzzi, una situazione paradossale che ha costretto, in extremis, il preside del “Nuzzi”ad optare per un sistema di rotazione nelle aule incomplete.
Ieri una riunione presso la scuola di genitori e docenti per avere aggiornamenti: al momento sono oltre 1000 le firme raccolte per la petizione, che è possibile firmare online (il link si trova nella homepage del sito del Liceo) o direttamente presso la scuola.
Nella petizione si legge che «la vicenda ha assunto connotazioni paradossali, tali da indurre ad una condizione di profondo sconcerto, frustrazione e rabbia, poiché, dopo quasi cinquant’anni, sembrava che si fosse giunti, nell’ottobre del 2016, ad un passo dalla consegna delle tanto agognate aule. Da quasi quindici mesi, invece, i lavori sono fermi e la recente determinazione dirigenziale della Provincia (n° 1473 del 22/12/2017) sembra preludere all’inizio di una vertenza legale, probabile anticamera dell’ennesima opera pubblica italiana incompiuta. I docenti di questo Liceo si rivolgono alle Autorità competenti ed alla cittadinanza chiedendo solidarietà per uscire da una situazione che non giova a nessuno. Come insegnanti noi lamentiamo il danno al diritto allo studio ed all’efficienza del servizio che deriva dalla sostanziale impossibilità di programmare iniziative di sviluppo a beneficio della comunità locale: in tal senso ci lascia perplessi ed amareggiati l’assenza di sinergia fra le Istituzioni, che paiono totalmente indifferenti alle esigenze di crescita culturale dei giovani, delle famiglie e del territorio. In ogni caso, i docenti, prima di essere insegnanti, sono cittadini e ritengono dunque opportuno, per la formazione degli studenti, mettere in chiaro il proprio punto di vista di fronte a questo scempio, che potrebbe diventare ancora più grave se l’opera in costruzione fosse abbandonata e, forse, divenisse una causa di degrado e di pericolo, perché adiacente ad un luogo pubblico, frequentato da giovani e adolescenti. Un appalto di opera pubblica che si trascina da anni, con ritardi sui tempi di completamento previsti, inammissibili in qualunque Paese civile, rientra appieno nella patologia della gestione della cosa pubblica. Di fronte a questa vicenda, è il caso di rammentare che tanto i funzionari quanto i politici che amministrano la Provincia hanno il preciso compito di gestire e disporre del denaro pubblico con l’accortezza, la trasparenza ed il rispetto delle regole che i cittadini, peraltro contribuenti, si aspettano. Il compito degli amministratori è porsi al servizio della comunità e non è tollerabile un ribaltamento dei ruoli».
I genitori sono pronti a scendere in piazza se le Istituzioni provinciali non dimostreranno almeno di interessarsi alla questione, senza trincerarsi nel silenzio, per evitare che i propri figli perdano altre preziose ore di lezione. Vedremo come si evolverà la questione.
Anno nuovo problemi vecchi!!