Attualità

Il DG Delle Donne sul nuovo ospedale: nessuna certezza sui tempi e sui luoghi di realizzazione

Sabino Liso
Sabino Liso
Poco edificante la situazione del Bonomo costretto a subire le politiche di "riallocazione delle risorse". Ancora in fase di studio la situazione del Cup di via Potenza e del capannone di via Barletta
scrivi un commento 6152

Il Direttore Generale della Asl Bt, Alessandro Delle Donne, questo pomeriggio ha visitato l’ospedale Bonomo di Andria. Dopo aver fatto un giro dei reparti per conoscere il personale e i luoghi, si è soffermato nell’atrio di ingresso dell’ospedale per incontrare i giornalisti e rispondere ad alcune domande. Le stesse, sinceramente. Quelle di sempre, ormai. Come mai l’ospedale Bonomo perde reparti? Ci sono soldi per il nuovo ospedale? Si farà? Che ne sarà del capannone di via Barletta? E del Cup di via Potenza?

Le risposte, almeno questa volta, non illudono e sono piuttosto chiare, seppur poco confortanti per l’intera comunità andriese che deve rassegnarsi ad attendere per un tempo “indeterminato” almeno per il momento.

In merito al ridimensionamento ospedaliero, il DG Delle Donne ha risposto: «Più che di ridimensionamento io parlerei di riallocazione delle risorse. Nella riorganizzazione dell’offerta sanitaria non si parla di smembramento, non si parla di chiusura dei reparti. È chiaro che laddove c’è da dare una risposta in termini di offerta sanitaria emergenziale, che necessita di una organizzazione più strutturata, bisogna investire su quel reparto per garantire H24 la struttura; se invece si pensa di fare un reparto di oculistica, come di ortopedia, o ad esempio un reparto di neurologia, laddove è prevista una più bassa intensità dell’unità assistenziale, è bene calibrare l’organizzazione in relazione a quella che l’offerta di quel presidio e di quell’ambulatorio in particolare. Bisogna dunque parlare di riorganizzazione dell’offerta sanitaria secondo uno studio del fabbisogno di attività assistenziali sul territorio. Noi siamo abituati alla sanità sviluppata all’interno dell’ospedale – continua Delle Donne – invece bisogna cominciare ad abituarsi a parlare di sanità, offerta e sviluppata, all’interno dell’ambulatorio per garantire il principio di integrazione tra territori».

Quanto al nuovo ospedale, se si farà e dove, il DG della Asl Bt dice «dobbiamo ancora trovare la sua allocazione geografica. A tal dopodomani c’è un incontro in Regione per discutere delle aree su cui sarà allocato. Poi ci sarà da studiare un piano di fattibilità del progetto e di compatibilità dello stesso. Bisognerà reperire i fondi. Tutto questo è un procedimento lungo e molto articolato che coinvolge numerosi professionisti. Mi sembra poco serio parlare oggi di tempistica. Non ho la sfera di cristallo e non posso dirlo se tra 3 anni o 5 anni avremo il nuovo ospedale. Posso solo affermare che da oggi cominciamo a lavorarci su».

In merito al famoso e tanto chiacchierato “capannone di via Barletta” il DG Delle Donne ci comunica di aver convocato una riunione con il suo staff per la settimana prossima al fine di capire realmente quali uffici Asl potrà ospitare e soprattutto quando potrà aprire i battenti.

Quanto ai disagi legati al Cup di via Potenza e alle lunghe liste di attesa, il DG, appena insediatosi, dice di voler approfondire la questione: «Bisognerà raschiare il barile e incentivare i reparti affinché vengano fuori determinate prestazioni e si evitino le liste d’attesa. Dobbiamo monitorare le prestazioni ed intervenire per perfezionarle nel tempi di erogazione».

Insomma, la situazione, per dirla alla Celentano, “non è buona”, ma vogliamo sperare che l’impegno del nuovo DG sia concreto e porti a risultati concreti in tempi ragionevoli.

martedì 13 Febbraio 2018

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
riccardo attimonelli
riccardo attimonelli
6 anni fa

ma come si fa ad ascoltare dichiarazioni del genere senza sentirsi offesi per il vuoto e il nulla degli argomenti trattati. Una presa in giro, una vergogna.Meglio,avrebbe fatto a stare zitto e a non offendere gli andriesi con simili dichiarazioni.