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La lampante incuria delle strade andriesi

La Redazione
Una città dalle mille risorse meno una: la sicurezza
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A quale andriese che si rispetti non è mai capitato di cadere o inciampare per le vie del centro?

Conviviamo già da tempo con le condizioni avvilenti della pavimentazione stradale del centro urbano, causa di numerosi infortuni.

È ormai abitudine notare nel pieno centro di Andria, che per altro è per larga parte zona pedonale, marciapiedi sconnessi e lastre sollevate, con conseguente pericolo più o meno grave per i pedoni.

Purtroppo è difficile non inciampare nelle numerose irregolarità della pavimentazione stradale, capita molto spesso di vedere persone incespicare in punti dove lo spigolo di qualche lastra si sposta o dove il marciapiede si solleva preoccupantemente, spesso in corrispondenza dei numerosi alberi piantati lungo le vie.

E sono proprio gli alberi la causa di questo disagio ormai da molti ignorato per abitudine e da altri sopportato di malavoglia: le radici, infatti, estendendosi in esterno, sollevano e rompono la pavimentazione urbana.

Gran parte di questo problema è dovuto alla trascuratezza generale del verde pubblico, spesso lasciato crescere indisturbato e senza le minime cure e controllo.

Anche solo una passeggiata per le vie più centrali di Andria, come viale Crispi e corso Cavour in particolare, può far notare diverse crepe e interruzioni, alcune di pochi millimetri e altre dove si possono osservare spigoli delle lastre emergere da un lato e sprofondare dall’altro, cordoli che si sollevano dalla loro posizione iniziale e che spesso si spostano verso l’esterno o si spezzano a metà per via della forza delle radici.

In certi punti si può notare come la strada sembri visibilmente ondulata, come da alcune delle crepe nei marciapiedi crescano addirittura delle erbacce e come parecchi degli stessi siano scheggiati e danneggiati.

La prima cosa che viene in mente, guardando le poco felici condizioni delle strade andriesi, è che siano frutto di un assembramento sommario, soprattutto quando si vede che alcune lastre, per altro non più ancorate a nulla e per questo estremamente pericolose, sono messe nel senso contrario a quello del disegno della pavimentazione e i cordoli sono ormai sollevati di parecchi centimetri.

Oltre al fattore estetico, che è comunque molto influente, c’è anche una certa componente di rischio concreto per tutti gli abitanti che calpestano quelle strade molto spesso.

Io stessa sono stata testimone del ribaltamento di un passeggino con un bambino accomodato all’interno in corrispondenza di una fenditura abbastanza importante della pavimentazione: il bimbo non si è fatto nulla, ma poteva riportare qualche lesione preoccupante. In più è all’ordine del giorno vedere persone inciampare e cadere, e mentre per la maggior parte di loro il tutto si conclude con nulla di grave, qualcuno potrebbe farsi seriamente male.

Potrebbe sembrare qualcosa di banale, ma non si sa mai quando quella caduta possa risolversi con un’escoriazione o con una frattura. Ci sono pile enormi di richieste di risarcimenti danni al Comune, e questo è anche un danno economico a tutta la cittadinanza, dato che tali risarcimenti vengono pagati con i soldi delle casse pubbliche, e quindi di tutti noi cittadini.

Ma nessuno si prodiga realmente a fare qualcosa di concreto per risolvere la situazione, né l’amministrazione comunale, né gli stessi cittadini, che per la maggior parte si preoccupano solo nel momento in cui accade qualcosa a qualcuno a loro vicino, o che lasciano correre perché sono ormai rassegnati all’idea che la situazione non verrà mai risolta.

Questo quindi è un accorato appello all’amministrazione pubblica a risolvere questa situazione che pesa notevolmente sull’immagine della città e potrebbe compromettere l’incolumità di qualsiasi persona che voglia fare una passeggiata nel centro di Andria (e non solo), e anche ai cittadini a sollecitare il Comune a fare qualcosa per far tornare la nostra città a essere un luogo curato e, soprattutto, sicuro.

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Articolo scritto da Dalila Prodon, Lucia Avantario e Silvia Sgaramella del liceo Carlo Troya.

venerdì 23 Febbraio 2018

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Laura Basile
Laura Basile
6 anni fa

Parliamo del centro come se le periferie nn esistessero noi delle periferie abbiamo strade accidentate da anni ma tutti mettono i paraocchi le istituzioni vengono quando ci sono le elezioni promettono e vanno x la loro strada sicurdi aver imbecillito parte del quartiere …vediamo x quanto altro tempo continuerà questa storia e quando si sveglieranno i miei vicini di casa

A.F.
A.F.
6 anni fa

Brava, giusta osservazione parliamo sempre delle vie centrali, come se la periferia e non solo possono essere trascurate. Ma ci rendiamo conto?
Sono residente in Via Santa Maria dei Miracoli e un addetto dell'ufficio patrimoniale, periodo di votazioni, è venuto sulla via indicata, casa per casa, a raccogliere firme per il rifacimento della strada compresi i marciapiedi,… bene da anni, alla data odierna non si vedono ne i controlli per l'alta velocità e nemmeno gli addetti dei lavori per eventuali sopralluoghi. Rischiamo tutti i giorni di essere investiti dalle autovetture e camion che sfrecciano, quindi cari concittadini e non,… di cosa parliamo!
Dimenticavo che più volte abbiamo sollecitato l'ufficio preposto per i lavori e denunciato la pericolosità a comando della polizia municipal