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L’inferno sulla terra

Geremia Acri
​Disumanità, indifferenza, insensibilità, apatia, violenza, angoscia, sofferenza, dolore, morte: un inferno, quello del Ghouta Orientale in Siria
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Disumanità, indifferenza, insensibilità, apatia, violenza, angoscia, sofferenza, dolore, morte: un inferno, quello del Ghouta Orientale in Siria. Non si può solo esprimere, da parte delle istituzioni e di ogni uomo e donna di buon senso, solo indignazione, dovrebbe essere l’ora del riscatto dell’umanità per ri-creare il giardino….

Un vero e proprio “inferno sulla terra”, così ha definito, la situazione di Ghouta, il segretario generale delle Nazioni unite, Antonio Guterres.

Quattrocentomila vittime, 6.3 milioni di sfollati e più di 5 milioni di rifugiati nei Paesi limitrofi: queste le spaventose cifre (fonte: ONU) che più di tutte possono raccontare il conflitto scoppiato in Siria il 15 marzo del 2011 e ancora in corso.

In Siria negli ultimi 3 mesi, più di duemila civili sono stati uccisi e quasi 5 mila feriti nella Ghuta orientale, l’area a est di Damasco controllata da gruppi armati delle opposizioni e dove si trovano circa 400 mila civili sotto assedio.

Il Segretario Generale ONU ha chiesto di porre fine all’offensiva lanciata dal governo del presidente Assad per sradicare i gruppi ribelli. I barili bomba e i missili, che secondo alcuni testimoni “cadono come pioggia”, non stanno risparmiando nulla: strade, mercati, abitazioni, scuole ospedali. Tutto finisce nel mirino di elicotteri, droni e caccia.

«È un eccidio peggiore di quello di Aleppo». È quanto ha denunciato Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia. «Sette anni di guerra hanno portato la Siria al collasso: nel Ghouta orientale, dove vive il 95% dei siriani sotto assedio oggi, mancano i servizi fondamentali come scuole ed ospedali e i beni di prima necessità come cibo, acqua e medicine. È una vera emergenza umanitaria. Solo negli ultimi mesi – ha aggiunto – la malnutrizione è aumentata di cinque volte, centinaia di bambini sono gravemente malati e hanno bisogno di lasciare la città per essere curati».

Per il portavoce di Unicef Italia, «è una continua lotta per la sopravvivenza, è una continua strage di innocenti. Fermiamoci un secondo e torniamo a guardare quello che accade in Siria. La guerra non è finita e l’indignazione a intermittenza non è bastata per fermare questa strage di bambini».

Sappiamo benissimo, che per chi infrange la legge ci sono gradi di pena secondo la qualità del delitto e dell’azione. In questo caso tutti i Capi di Stato di ogni Nazione sono imputati di strage di innocenti, perché responsabili con il loro silenzio e consenso a questa catastrofe umanitaria. Con ciò si capisce, che la malvagità è al potere e dilaga con operazioni animalesche che stanno distruggendo la Vita e il suo significato profondo.

mercoledì 7 Marzo 2018

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