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«​Noi dipendenti dell’Informagiovani, dimenticati e beffati dalla burocrazia comunale»

La Redazione
Da 12 ore e mezza a settimana sono passati a 2 ore e mezza ciascuno. La nuova cooperativa ha potuto garantire 10 ore settimanali solo ad uno dei 4 e, per solidarietà, i lavoratori hanno deciso di spartirsi le ore
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«Noi dipendenti dell’Informagiovani, dimenticati e beffati dalla burocrazia comunale.

Lavori una vita all’Informagiovani, con passione e dedizione ti dedichi a fare di tutto, anche le fotocopie se necessario. Poi entri nel meccanismo, sai consigliare i giovani nella compilazione di un curriculum vitae, sai indirizzare verso i canali giusti per la ricerca dell’agognato lavoro, diventi un punto di riferimento per i ragazzi alla loro prima esperienza, che vorrebbero intraprendere un mestiere che ti chiedono consigli e dritte in base alle loro attitudini. Giovani che impari anche a riconoscere per meglio guidare, ma poi ti accorgi che tu, non più giovanissimo, con un bagaglio di esperienza alle spalle, sei soltanto un numero, di troppo, agli occhi della nuova cooperativa che ha appaltato la gestione del servizio Comunale non più di un anno fa».

È il racconto verosimile che accomuna i 4 dipendenti (se così possiamo ancora definirli) dell’Informagiovani di Andria, passati dall’esser inquadrati con un contratto di 12 ore e mezza alla settimana ad un misero contratto di 2 ore e mezza settimanali (da circa un anno a questa parte, da quando la gestione è stata affidata alla coop. Informa di Bari).

Giovanni Cannone, Massimiliano Porro, Valeria Losito e Rosa Zingaro hanno preso il coraggio a 4 mani e oggi vogliono raccontare, soprattutto ai giovani andriesi, la loro storia lavorativa. La triste storia di 4 lavoratori, due dei quali disabili, che da 18 anni prestano il loro quotidiano lavoro presso il servizio istituito dal comune di Andria. La “protervia” di qualche responsabile amministrativo del Comune di Andria è alla base della scriteriata riduzione dell’orario di lavoro: i 4 dipendenti, come già detto, svolgono solo 2 ore e mezza alla settimana a causa del rifiuto opposto dall’amministrazione ad inserire nella delibera di bando della gara di affidamento del servizio la clausola “sociale”, vale a dire l’ombrello di protezione dei lavoratori in caso di aggiudicazione della gara ad una nuova impresa, per cui quest’ultima è obbligata ad assumere chi già presta lavoro.

Nella storia dell’Informagiovani, la “clausola sociale”, che sempre in passato era stata inserita nel bando di gara, quest’ultima volta, per un precedente parere richiesto dallo stesso comune – veramente ammirevole l’eccesso di zelo da parte del richiedente all’autorità di vigilanza e da quest’ultima espresso ndr – , non è stata inserita con buona pace dei lavoratori ora costretti a lavorare con l’impresa aggiudicataria per sole 2 ore e mezza a settimana.

In realtà la nuova cooperativa aveva garantito il lavoro, portandolo a 10 ore settimanali, ad un solo lavoratore dei 4 che, invece, per solidarietà reciproca, hanno preferito dividerselo e quindi ridursi all’osso l’orario di lavoro pur di non perdere quel minimo di ossigeno economico, nell’attesa di un intervento istituzionale a favore degli stessi.

«È opportuno ricordare – commentano i 4 lavoratori – che nell’incontro tenutosi nella sala Giunta, lo scorso 21 giugno 2017, alla presenza dei referenti della cooperativa aggiudicataria del servizio e dei rappresentanti della FP CGIL, il Sindaco Giorgino, in prossimità dell’avvio del servizio nelle mani della nuova società, assumeva l’impegno di aumentare la spesa destinata al servizio al fine di dare la possibilità ai quattro lavoratori di raggiungere almeno le 12 ore settimanali. L’impegno di Giorgino sino ad oggi, purtroppo, è stato disatteso malgrado i continui solleciti anche dalla FP CGIL. Perché signor Sindaco questo comportamento ostile nei nostri confronti di malgrado per 18 anni abbiamo sempre adempiuto al nostro compito senza creare mai alcun problema per l’utenza e con una modesta retribuzione? Perché tanta cattiveria da parte dell’ortodosso funzionario, che ha ignorato la clausola sociale nel nuovo bando di gara, contribuendo ad alimentare questo disagio lavorativo? Secondo lei si può programmare un’esistenza dignitosa con un orario lavorativo settimanale di 2 ore e 30 minuti?»

I lavoratori ritengono che il sindaco possa porre rimedio a questa gravissima ingiustizia commessa a loro danno. Ritengono che si possa e si debba rimediare quantomeno per rispetto alla loro anzianità di servizio. Nel frattempo, si spera per poco ancora, continueranno a svolgere il loro lavoro settimanale per un pugno di spiccioli.

venerdì 16 Marzo 2018

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Sabino Cannone
Sabino Cannone
6 anni fa

Pazienza ragazzi, ancora qualche anno e l'amatissimo Pinocchio lascerà l'incarico di sindaco (rispetto l'istituzione ma non l'uomo che la rappresenta). Intanto la legge prevede che in caso di subentro di altro gestore nello stesso servizio è tenuto a mantenere al lavoro gli stessi lavoratori. Invece iniziate a rendervi consapevoli e sostituire sul piano della legittimità le società di somministrazione di lavoro o c.d. agenzie interinali, i nuovi caporali autorizzati moderni in funzione della corsa alla globalizzazione. Il Vs servizio per la Commissione UE è definito come un “servizio economico di interesse generale”, protocollo n. 26 allegato al Trattato di Lisbona, e quindi da essere gestito da privati. Usciamo dall'UE e dai suoi trattati capestro e per voi si spalancherà il futuro.