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Aule allo Scientifico, il Direttore regionale del Provveditorato convoca i vertici provinciali

La Redazione
Indetta una conferenza di servizi per verificare a che punto sia la situazione. I ritardi nella consegna dei lavori si protraggono ormai da quasi 3 anni
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«In relazione a quanto già comunicato più volte dal dirigente scolastico del Liceo scientifico
“R. Nuzzi” di Andria e con ultima nota, prot. 646 del 13 marzo 2018, relativamente a quanto
indicato in oggetto, lo scrivente chiede a codesta Amministrazione provinciale che venga
convocata, ai sensi e per gli effetti dell’art. 14, legge 241/1990 e s.m.i., un’apposita conferenza di
servizio per effettuare un esame contestuale dello stato dei lavori di avanzamento che riguardano il
Liceo in questione, al fine di conseguire un pronto e risolutivo riscontro alle criticità emerse durante
i lavori di ampliamento e affinché si possano garantire, ex art.137 del Decreto Legislativo 31 marzo
1998, n. 112, le regolari attività per l’avvio del prossimo anno scolastico 2018/2019.

Si rimane in attesa di conoscere le determinazioni di codesta Amministrazione e si manifesta la
propria disponibilità a fornire l’occorrente supporto»: è questo il contenuto della lettera che il Direttore Regionale del Provveditorato, dott.ssa Anna Cammalleri, ha inviato al Presidente, Nicola Giorgino, e al Dirigente Settore Edilizia e Manutenzioni, Mario Maggio, dell’Amministrazione Provinciale
di Barletta – Andria – Trani, e per conoscenza al Preside del Liceo scientifico, al Prefetto della Bat e al Dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, per sollecitare una conferenza di servizi e tentare di risolvere lo stallo amministrativo che ormai da anni impedisce al Liceo di avere a disposizione e utilizzare le nuove aule.

Circa 10 giorni fa, infatti, il Preside Filannino aveva inviato l’ennesima lettera in cui chiedeva numi su come comportarsi per il prossimo anno scolastico, considerato che, grazie al trend positivo delle iscrizioni, le aule necessarie dovrebbero essere 33 o 34 a fronte delle 26 attualmente disponibili, e chiedendo che sia garantito il diritto allo studio per gli alunni. Infatti, sono ormai 933 i giorni (quasi 3 gli anni) di ritardo sulla consegna dei lavori: tra promesse disattese dalle Istituzioni e petizioni sottoscritte da alunni, docenti, famiglie e cittadini ma mai tenute in considerazione, forse l’intervento “dall’alto” servirà a sbloccare qualcosa.

venerdì 23 Marzo 2018

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