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A marzo 2018 la raccolta differenziata ad Andria è scesa al 57,77%

Michele Lorusso
Michele Lorusso
Circa 1 tonnellata in meno di rifiuti prodotti dalla nostra comunità. Quali potrebbero essere le cause? Che gli andriesi abbandonano più rifiuti per le strade di campagna, come è facile documentare passeggiando?
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La tematica dei rifiuti continua a tenere banco nel dibattito politico locale, incentrato su ciò che causa disagi agli e alle andriesi.

Al netto di quello che è visibile, ci sono tante altre questioni che meriterebbero la stessa attenzione, come, i dati inerenti la raccolta differenziata.

Navigando sul portale ambientale della Regione Puglia, la situazione che si presenta non è delle migliori.

Partendo dalla percentuale si nota come, con riferimento agli stessi mesi del 2017, ci sia un calo di 6 punti percentuale a febbraio e 7 punti percentuale a marzo. Dal 67,28% di febbraio 2017 si è passati al 61,09% di febbraio 2018 e dal 64,36% di marzo 2017 si è passati al 57,77% di marzo 2018.

Oltre a ciò, ragionando in termini assoluti, con riferimento al solo primo trimestre del 2018 (che è l’unico dato caricato sul sito), sulla produzione totale dei rifiuti solidi urbani, si nota anche qui una drastica riduzione. Dai 4.135.981 kg di rsu prodotti a gennaio, si è passati a 3.404.760 kg di rsu prodotti a marzo. Circa 1 tonnellata in meno di rifiuti prodotti dalla nostra comunità. Un dato per il quale bisognerebbe gioire se fosse il frutto di serie politiche di riduzione dei rifiuti, o bisognerebbe preoccuparsi se non si riuscisse a spiegare non in maniera scientifica, ma quantomeno con motivazioni valide, perché significherebbe che qualcosa continua a sfuggire a chi amministra la città.

Quali potrebbero essere le cause? Che gli andriesi abbandonano più rifiuti per le strade di campagna, come è facile documentare passeggiando?

D’altronde, la tematica, soprattutto in questi giorni in cui sono state recapitate le cartelle della Tari in tutte le case, è particolarmente sentita: che ne sarà, l’anno prossimo, della gestione del servizio rifiuti? Che azioni saranno messe in campo per convincere gli andriesi, sempre più sfiduciati, della bontà della raccolta differenziata, sia per l’ambiente sia per la salute generale e, con i corretti “aggiustamenti”, anche per le tasche dei contribuenti?

A tutti i livelli, è necessaria una seria volontà politica per invertire la rotta.

martedì 15 Maggio 2018

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Stella
Stella
5 anni fa

…E domani noi popolo dovremmo pagare la rata intera nemmeno a metà anno di quello scorso! Mah….

 salvatore di gennaro
salvatore di gennaro
5 anni fa

Educare la gente “era” compito delle famiglie e di una scuola più eticamente “formatrice”, che “informatrice” e nozionistica. Ora tutto è cambiato, ed assieme al gaudente, assai comodo ed incosciente “inno alla libertà assoluta”, figlia degenere della iniziale reazione al Fascismo, nessuna istituzione pubblica, guidata ora dai figli e nipoti del “68”, formatisi questi ultimi con Mazinga e l'ape Maia e non con Seneca e Cicerone, è in grado di comprendere la gravità, specie al sud, della situazione. La famiglia inesistente, la tv demenziale, la scuola fallimentare, un esempio catastrofico che viene dall'alto hanno ridotto così la nostra società, e l'assuefazione e la rassegnazione delle persone non contribuiscono a migliorare le cose.

Michele
Michele
5 anni fa

Il risultato (negativo) sembra giustificabile visto che gli oneri della differenziata sono tutti a carico degli andriesi (secco e umido) e tutti i benefici (vendita plastica, carta, vetro) ad altri… Paradosso?…minor percentuale di differenziata equivale a più alti costi (per gli andriesi!!!).

Leonardo Matera
Leonardo Matera
5 anni fa

Si differenzia meno. Semplicemente si pagherà più di quanto si paghi ora.

Giovanni Alicino
Giovanni Alicino
5 anni fa

Sale solo la TARSU.