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La Festa del Ritorno, Zinni: “festa di una generazione che resiste e rilancia”

La Redazione
Giovani motivati, fortunati e soprattutto determinati che con le loro esperienze hanno contaminato in positivo i presenti
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Buonissima la prima. La Festa del Ritorno, nel cuore del centro antico andriese, venerdì scorso è stata un successo. L’evento organizzato dall’associazione Materia Prima e dal gruppo consiliare regionale “Emiliano Sindaco di Puglia”, ha dato il bentornato in “patria” agli studenti fuori sede della città, e allo stesso tempo è stato un valido pretesto per riflettere sulle tante storie dei giovani pugliesi che sono riusciti a rimanere nella propria terra o a tornare dopo aver studiato fuori.

Giovani motivati, fortunati e soprattutto determinati che con le loro esperienze hanno contaminato in positivo il pensiero dei tanti altri giovani in procinto di partire per gli studi universitari, ma anche i tanti genitori sugli spalti che hanno assunto il ruolo di “spettatori attivi” dell’incontro.

Ben pensato e soprattutto “azzeccato” il monologo teatrale “Nostoi – Ritorni”, scritto e interpretato dall’attore Vittorio Continelli. Un viaggio fra le storie della mitologia greca, sulle tracce dei ritorni più mitici e memorabili.

«L’attore Vittorio Continelli ha detto che “ad Ulisse era stata offerta addirittura l’immortalità eppure lui l’ha rifiutata perché l’unica cosa che voleva era tornare a casa”. È stato quel momento – commenta il consigliere regionale Sabino Zinni – che ha reso chiara l’importanza di aver preso di petto un tema come quello del ritorno a casa dei nostri studenti o lavoratori fuorisede.

Lo abbiamo fatto ascoltando le bellissime storie ed esperienze dei ragazzi intervenuti, quelli che son riusciti a restare o a tornare. Ce le hanno raccontate con un’intensità negli occhi e nella voce che avrei fatto ascoltare a chi parla di generazione rassegnata e perduta. Manco per niente. È una generazione invece che resiste e rilancia e io, nel limite delle mie possibilità, sarò sempre al loro servizio.

Un ragazzo – ha continuato Zinni – ci ha scritto dicendo che lui era lontano e non poteva esserci, ma che faceva piacere vedere nella sua città un tale fermento, era una cosa che teneva accesa una speranza. Mi ha fatto particolarmente piacere perché tutto quello che voglio è proprio tenere accesa una speranza. A quanto pare, ci stiamo riuscendo. Grazie a tutti».

domenica 15 Luglio 2018

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