Ancora effetti sulle famiglie a causa del predissesto finanziario: sono state, infatti, approvate in Giunta, con delibera n. 131, le nuove tariffe per il nido comunale “Gabelli”. in alcuni casi praticamente raddoppiate tra lo sconcerto dei genitori.
A parte la fascia esente, rimasta tale, le altre fasce subiscono aumenti consistenti. La fascia B, per esempio, per le famiglie con ISEE fino a €1000, pagherà una retta di 50€ invece di 20€, con buono pasto da 1,20€ invece di 0,50€ nel momento in cui sarà avviato il servizio mensa (ancora non attivo), fino ad arrivare alla fascia G, con 170€ di retta invece di 80€ e 5,90€ di buono pasto invece di 3€.
Gli aumenti arrivano ad anno scolastico ormai avviato, tra lo sconcerto dei genitori a cui la comunicazione è arrivata come una doccia fredda.
Nel frattempo aumenti si sono verificati anche nelle rette delle scuole paritarie, come avevamo già raccontato in precedenti articoli, a causa del taglio del contributo comunale.
Ma i genitori sono pronti a scendere in piazza: sui social, infatti, è partito il tam tam per autoconvocarsi giovedì pomeriggio alle 15.30 in piazza Catuma. «Hanno eliminato la mensa scolastica – recita il messaggio – e anticipato l’orario di uscita dei bambini delle scuole materne e…SILENZIO. Hanno eliminato il servizio navetta e assistenza ai disabili e…SILENZIO. Ad oggi i nostri figli non hanno ancora ricevuto i libri di testo, questa è privazione del diritto allo studio. Non restiamo ancora in silenzio, diamo voce ai nostri disagi. Scendiamo tutti in piazza: mamme, bambini, maestre, cartolibrai… tutti stiamo pagando per questo dissesto. Smettiamo di bisbigliare, uniamo le voci, mettiamo da parte i nostri impegni, niente é più importante che garantire lo studio ai nostri figli»