Attualità

Morti 15 bambini per freddo in Siria

Geremia Acri
"La storia ci giudicherà per queste morti che avrebbero potute essere evitate"
scrivi un commento 6056

In Siria 15 bambini sono morti nelle ultime settimane a causa del freddo e della mancanza di cure mediche, 13 di loro avevano meno di un anno. La denuncia arriva dall’Unicef, con una nota di ieri martedì 15 gennaio 2019.

«Le gelide temperature e le dure condizioni di vita a Rukban, al confine sud occidentale della Siria con la Giordania, stanno sempre più mettendo a rischio le vite dei bambini. In solo un mese, almeno 8 bambini – la maggior parte con meno di 4 mesi e il più piccolo nato da solo un’ora – sono morti». A denunciarlo, in una nota, è Geert Cappelaere, Direttore regionale dell’UNICEF in Medio Oriente e in Nord Africa.

A Rukban, dove l’80% delle circa 45.000 persone sono donne e bambini, il freddo intenso e la mancanza di cure mediche per le madri prima e durante il parto e per i neonati, hanno acuito le già difficili condizioni di vita per i bambini e le loro famiglie.

Allo stesso tempo, nella Siria orientale, le dure violenze ad Hajin nell’area di Deir-Ez-Zor hanno causato lo sfollamento di circa 10mila persone dallo scorso dicembre. Le famiglie alla ricerca di un luogo sicuro devono affrontare diverse difficoltà nel lasciare la zona di conflitto e rimangono al freddo in attesa per giorni senza rifugi o aiuti di base. Stando alle informazioni disponibili, il viaggio difficile e pericoloso avrebbe causato la morte di 7 bambini, molti con meno di un anno di vita.

«Le vite dei bambini continuano ad essere troncate da condizioni di salute che potrebbero essere prevenibili o curabili. Non ci sono scuse perché questo continui a succedere nel 21° secolo. La tragica perdita di vite causata dall’uomo deve finire adesso», ha affermato Geert Cappelaere. Ed ha, anche, rimarcato che senza servizi di assistenza sanitaria solidi e accessibili, protezione e rifugi, molti altri bambini moriranno giorno dopo giorno a Rukban, Deir-Ez-Zor e in ogni altro luogo in Siria.

«La storia ci giudicherà per queste morti che avrebbero potute essere evitate».

L’UNICEF chiede a tutte le parti in conflitto e tutti coloro che esercitano un’influenza su di loro di garantire passaggi sicuri a tutte le famiglie alla ricerca di un luogo sicuro fuori dalle aree di scontro e di facilitare l’accesso all’assistenza medica salvavita per i bambini ad Hajin e ovunque in Siria. I bisogni di assistenza a Rukban sono più che urgenti, sono estremamente gravi e iniziano a diventare una questione di vita o di morte.

Un uomo, venuto da lontano dalla fine del mondo, in diverse occasioni ha ricordato ai grandi del mondo e all’intera comunità delle persone di buona volontà che la società per con continuare ad essere e dirsi umana: deve ripartire dalle coscienze. Fuggire dall’anestesia del cuore, dalla globalizzazione dell’indifferenza.

La globalizzazione dell’indifferenza ci ha tolto la capacità di piangere.

mercoledì 16 Gennaio 2019

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti