Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’avv. Antonio Lacerenza, legale della “Villa Gaia coop. soc. a r.l., in replica alla nota del segretario generale della Cgil Bat, Giuseppe Deleonardis:
«Le affermazioni rese dal Segretario Generale Giuseppe De Leonardis, per la CGIL BAT, oltre a lasciare il tempo che trovano scontano, purtroppo, il vizio della non parziale verità.
La cosa più grave della non verità detta e che la CGIL finge di ignorare, e non dice alla stampa ed ai suoi associati che starebbe tutelando, ed alla cittadinanza, che nulla è stato lasciato intentato da parte della cooperativa per tutelare i 104 (!) lavoratori interessati – tra soci e non – a riceversi, come è giusto, le loro spettanze, ivi compreso il T.F.R.. ma non dice che la situazione di crisi della Coop. Villa Gaia, è causata dal fatto che:
La cooperativa ha tenuto conto prima di tutto, e di tutti, delle condizioni di vita e di lavoro delle lavoratrici (la schiacciante maggioranza formata da donne e madri), rispettando e tutelando sempre le loro esigenze, per cui la odierna situazione di crisi economica indotta dal mancato pagamento delle prestazioni rese e dei T.F.R, è il vero ed unico motivo del disagio che stanno vivendo.
La CGIL, pertanto, erra se crede che, screditando la cooperativa Villa Gaia e con la propria azione, sta tutelando gli interessi dei lavoratori, non avendo forse tutta la verità, e cioè che i lavoratori saranno fortemente penalizzati e danneggiati se portassero a compimento le azioni di recupero dei loro crediti, non riuscendo a recuperare circa l’80% delle loro retribuzioni, a fronte del minimo sacrificio del 12%, richiesto dalla cooperativa che si consoliderebbe solo a compimento e intero pagamento della somma esposta nel piano e vantata dai lavoratori alla data del 31/12/2018.
È ovvio che non si chiudono le porte in faccia a nessuno, ma al dialogo si va con accordi che si possono rispettare, se si vuole che essi vengano rispettati, invitandosi perciò la CGIL a rivedere le sue posizioni nell’interesse non proprio ma esclusivamente dei lavoratori».
L'ACCORDO CAPESTRO E UNILATERALE È STATO IMPOSTO dal tanto decantato COMUNE DI ANDRIA!!!
Da sottolineare che gli iscritti alle altre due maggiori sigle sindacali, che sono in netta maggioranza, tenendo ben a mente i VALORI DI SUSSIDIARIETÀ E COLLABORAZIONE, fondanti una cooperativa, HANNO ACCETTATO l'accordo, e non perché stupidi o altro si va insinuando in giro!!!
Quello degli altri dipendenti sembra l'epilogo amaro della volpe con l'uva!!!