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Ponte “Morandi” e “Bari-Nord”: il segno di un’Italia che corre a velocità diverse

Michele Lorusso
Michele Lorusso
Nonostante i numerosi richiami a una pari dignità tra le regioni del sud e quelle settentrionali duole constatare che, ad oggi, c'è ancora tanta strada da fare
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Qualche giorno fa si è tenuta a Genova la cerimonia in ricordo del crollo del ponte Morandi in cui persero la vita 43 persone. Durante la commemorazione è intervenuta anche la Ministra alla Giustizia Cartabia che ha sostenuto che "questa tragedia sia da monito per tutti. Non dimentichiamoci che dietro a ogni regola di sicurezza c'è la vita".

Un messaggio importante che ci si aspettava che la Ministra, o qualche rappresentante del Governo, pronunciasse circa un mese prima, durante la commemorazione della strage del 12 luglio 2016.  Nulla di tutto ciò è accaduto. Un esempio che dimostra, purtroppo, la "diversità di interesse" per eventi che accadono nel mezzogiorno d’Italia e il resto del paese.

Entrambe le opere riportano alla mente vere e proprie stragi in cui hanno perso la vita numerose persone. Eppure, mentre il ponte di Genova è stato ricostruito in pochi mesi, la tratta ferroviaria su cui viaggiavano numerosi pendolari è ancora bloccata e sono cominciati, a singhiozzo, i lavori di interramento nella nostra città.

In più occasioni è stata rilanciata la possibilità di far tornare funzionanti quei binari ma, a tutt’oggi, tutto è fermo e oltre al danno anche la beffa di impiegare ore per raggiungere il capoluogo pugliese.

Nulla contro i genovesi e il nord Italia, però è doveroso chiedersi perché nel nostro paese ci siano due Italie che viaggiano a velocità diverse contro quelli che sono i principi costituzionali e gli art. 2 e 3 della Costituzione.

Fino a quando continueranno ad esistere queste disparità di trattamento più che parlare di Italia unita dovremo parlare di Italia del Nord che viaggia ad alta velocità su un’autostrada e Italia del Sud che viaggia lenta su un unico binario interrotto per un tempo indefinito.

lunedì 16 Agosto 2021

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Mimmo 67
Mimmo 67
2 anni fa

Parole sante.
Nessun politico è capace di alzare la voce.

Vico
Vico
2 anni fa

La ” colpa” non è sempre del governo centrale: abbiamo purtroppo politici ( rectius…politicanti)nostrani dormienti….

Michele Suriano
Michele Suriano
2 anni fa

…e a breve riaprono le scuole!

Salvo
Salvo
2 anni fa

Saranno i politici del sud incapaci? Come si spiega che ogni volta che fanno ministri sottosegretari e annessi e connessi l 80% sono da Roma in su? E ovvio che fanno gli interessi dei loro territori. E i nostri? A durmi? Noi pecoroni facciamo da serbatoio di voti quando scendono dal nord ci caliamo le braghe stendiamo tappeti applausi…..e quelli ci guardano in faccia…e ci dicono TERUN….siamo messi male!!!!!!

Giovanni Alicino
Giovanni Alicino
2 anni fa

Abbiamo una classe politica che pensa solo a fare valere norme che vadano bene x loro, li sono di una velocità estrema.

Angelo google
Angelo
2 anni fa

Andria sud è pronta e inaugurata durante il periodo più critico covid !
Perché non viene att8vata?
Quali interessi ci sono ?