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Seconda ondata Coronavirus tra nuovi decessi e intasamento del Dipartimento d’Igiene, ormai in tilt

Sabino Liso
Sabino Liso
Con il 47% Andria detiene il record negativo dei positivi nella Bat. Difficoltà nell'esecuzione di tamponi, intanto segnalate "speculazioni" da parte di laboratori di analisi privati
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30 ottobre 2020 una fiumana di gente negativizzata covid19 ha chiamato alla nostra redazione per poter donare il plasma in favore del paziente andriese che ne necessitava urgentemente. Le sue condizioni restano critiche. Intanto il gesto collettivo, anche in questo caso, ha messo in risalto la sensibilità e la genuinità di una comunità che sa correre in aiuto di coloro che soffrono. Bastasse solo questo a sconfiggere il “mostro invisibile” avremmo vinto già da tempo, ma la solidarietà da sola non è sufficiente.

In questo giorno, l’ultimo di ottobre, arriva la consapevolezza che il virus c’è e fa paura. Gli ospedali sono pieni di pazienti positivi: al Dimiccoli di Barletta è stato allestito il reparto Covid19 all’interno del reparto di oculistica, mentre i pazienti sono stati trasferiti in chirurgia. Al Bonomo è stato, di fatto, allestito un reparto covid nei container ubicati nella zona esterna del nosocomio. Anche l’O.B.I (Osservazione breve intensiva) è al collasso nel nostro ospedale.

Su Andria, dall’inizio del mese si contano ad oggi 563 pazienti (tra coloro che si sono negativizzati e chi ancora no). Solo la nostra città conta il 47% dei positivi su tutto il territorio della Bat. Sono 429 invece gli andriesi in isolamento domiciliare.

Al cimitero di Andria sarebbero almeno 6, negli ultimi due giorni, i decessi “sospetti” covid. Già, avete capito bene, sospetti perché non si fa a tempo ad ottenere il risultato dei tamponi di coloro che purtroppo passano a miglior vita. Intanto i parenti, contatti stretti dei deceduti, attendono a loro volta il risultato dei tamponi. Non solo loro. Numerose le segnalazioni di chi attende la chiamata del dipartimento di igiene della Bat per effettuare il tampone. Sia chiaro, tale nota non vuole essere una denuncia contro chi sta lavorando alacremente per non soffocare ulteriormente la sanità, ma di fatto, il personale sanitario non ce la fa.

«Sono un cittadino andriese positivo, e avendo tracciato i miei contatti più stretti, ho provveduto a segnalarli alla ASL. Alcuni hanno effettuato tamponi lunedì e non si hanno ancora risultati – siamo oggi a venerdì 30 ottobre – centralini intasati che non rispondono, persone bloccate che aspettano i risultati in ansia». È questa soltanto l’ultima in ordine temporale, delle denunce che arrivano in redazione.

Ricordiamo che, in caso di sintomi o contatti stretti, il tampone rimane un Lea, quindi, gratuito. Intanto c’è chi, piuttosto che aspettare la chiamata da parte dell’ASL, provvede ad effettuare il tampone a proprie spese. Dal 21 ottobre scorso in Puglia chi volesse fare un tampone per sua personale sicurezza o per altre ragioni, può farlo liberamente, a pagamento. La Giunta regionale ha infatti accreditato laboratori di analisi della rete Sars Cov 2 autorizzandoli all’esecuzione di test molecolari, anche per i soggetti asintomatici che ne facciano richiesta per motivi di lavoro, per motivi di viaggio e per richieste non correlate ad esigenze cliniche e di salute pubblica già disciplinate dai provvedimenti nazionali e regionali. La tariffa massima applicabile è quella stabilità con la DGR 652/2020, ovvero 80 euro.

Resta inteso che l’eventuale esito positivo del test deve in ogni caso essere comunicato al Dipartimento di prevenzione competente da parte del laboratorio di esecuzione per la messa in atto delle azioni di contenimento del virus e per l’analisi epidemiologica.

Nella Bat ricordiamo che risultano accreditati i seguenti laboratori: Papagni – Trani; Pennetti- Barberini-Tempio -Barletta; Studio associato Biochimico Suriano – Andria; Extralab – Bisceglie.

Fin qui tutto bene se non fosse che in questi ultimi giorni diverse sono le segnalazioni di laboratori, accreditati e non, che chiedono cifre al di sopra degli 80 euro. Al danno si aggiunge la beffa in un tempo incerto e spurio in cui o è tutto bianco oppure è tutto nero.

sabato 31 Ottobre 2020

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Giovanni Alicino
Giovanni Alicino
3 anni fa

Ai laboratori che fanno i furbi chiudeteli immediatamente.