Solo questa mattina avevamo dato notizia di un incidente occorso tra due autovetture sulla sp43 tra Andria e Montegrosso: a poche ore, ne registriamo purtroppo un altro, ancora una volta tra due automobili.
Il sinistro si è verificato a 300 metri prima di giungere al Santuario del S.S. Salvatore tra una Volkswagen Passat e una Ford Fusion. È accaduto alle ore 13:30 circa. Auto gravemente danneggiate e quattro persone ferite, in modo non grave: questo il bilancio.
Sul posto è intervenuto un equipaggio del Nucleo di Pronto Intervento e Infortunistica Stradale del Comando di Polizia Locale e un'autoambulanza del 118, che ha trasportato i due conducenti al Pronto Soccorso dell'ospedale di Andria. Gli altri due passeggeri della Ford Fusion, una donna e un ragazzino di 11 anni, sono stati accompagnati da mezzo privato.
Circolazione stradale a senso unico alternato fino a quando i veicoli, non marcianti, sono stati rimossi tramite i carri attrezzi ed è stata completata la pulizia della strada imbrattata dai liquidi oleosi sversati dai veicoli incidentati.
Agli agenti della Polizia Locale intervenuti il compito di accertare la dinamica dell'incidente stradale e le responsabilità.
Si rende sempre più urgente trovare una soluzione a questo disagio imponente che riguarda la circolazione tra Andria, Canosa, Minervino e Montegrosso. Ricordiamo che è fissata a venerdì 5 marzo, alle ore 10.30, la videoconferenza tra la prefettura della Bat, le Istituzioni del territorio, gli imprenditori e il comitato di Montegrosso: gli ultimi chiedono con forza la riapertura delle complanari nell’attesa che si completino i lavori di ammodernamento della strada Sp2. Una situazione ormai insostenibile, a detta dei residenti, dei lavoratori e di tutti i referenti delle attività commerciali che, quotidianamente devono letteralmente farsi il “segno di croce” e auspicare che il percorso insidioso e alternativo alla viabilità, da Montegrosso verso Andria, e viceversa, non provochi fuoriuscite stradali dei mezzi, tamponamenti, e incidenti con mezzi pesanti. Purtroppo, come già ribadito, all’ordine del giorno.