Sin dalle prime ore della mattinata, la Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un provvedimento cautelare, in carcere e ai domiciliari, emesso, nei confronti di 10 persone, dal GIP presso il Tribunale di Trani, nell’ambito di un’attività investigativa coordinata dalla locale Procura della Repubblica che ha consentito di appurare l’esistenza una fiorente attività di spaccio gestita da persone collegabili a gruppi criminali locali nella zona prossima a Largo Grotte, piccola Piazza del centro storico di Andria.
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L’attività investigativa nasce da una più articolata attività d’indagine scaturita a seguito della consumazione di una rapina a mano armata effettuata nel mese di agosto 2014 ai danni di un negozio di vernici nel centro cittadino. Dalle attività svolte, emerse contestualmente, che alcuni degli autori di tale reato predatorio erano assuntori di sostanze stupefacenti; gli agenti, a seguito di un’intensa attività d’indagine, grazie ai numerosi pedinamenti e alle perquisizioni eseguite, hanno dimostrato la presenza di un gruppo criminale che operava mediante contatti sia telefonici che diretti, che si svolgevano per lo più nell’anzidetta piazza di Largo Grotte.
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L’indagine svolta ha evidenziato la presenza di ben tre squadre dedite alla cessione di hashish, marijuana eroina e cocaina, di cui facevano parte gli odierni arrestati.
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Nel corso delle indagini sono stati anche identificati e controllati numerosissimi acquirenti provenienti da tutto l’hinterland barese, finanche da Potenza, attesa l’alta qualità dello stupefacente venduto; alcuni di questi, a causa delle condotte poste in essere, sono stati denunciati per favoreggiamento personale, avendo tentato di fuorviare l’operato degli agenti nel vano tentativo di agevolare i loro fornitori. I venditori di stupefacente, come è emerso dalle intercettazioni telefoniche, utilizzavano nomi di famosi liquori per specificare le sostanze stupefacenti che avrebbero dovuto cedere: Bayles per la cocaina, Montenegro per l'eroina, ad esempio. Tutta droga destinata perlopiù a clienti del sud barese e della lucania. Di particolare interesse, in costanza delle operazioni in argomento, appare anche il sequestro effettuato in località Palo del Colle di oltre 1 kg di marijuana, per cui già è stato arrestato un altro pregiudicato, del sud barese.
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L’operato degli agenti ha consentito di sequestrare circa 2 kg di stupefacenti tra cui circa 800 gr. di cocaina. Dall’indagine svolta è emerso altresì l’allarmante dato per cui gli spacciatori, attraverso un vero e proprio servizio di marketing, trattenevano a sè i tossicodipendenti desiderosi di uscire dal giro. Scoperta altresì l’abitazione di una 23enne utilizzata come deposito della droga. La vendita avveniva in largo Grotte. Da qui il nome dell'operazione “Le Grotte” che ha portato all’arresto delle 10 persone, tutte andriesi, di cui 5 in carcere e 5 ai domiciliari, per detenzione e spaccio di stupefacenti. Un giro di affari che superava anche i 3mila euro giornalieri.
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Inoltre, dalla attività svolta è stato riscontrato che, notata l’assenza di un acquirente per lungo tempo, era lo stesso spacciatore a rintracciarlo, pubblicizzando la buona qualità del prodotto venduto al momento. In tal modo si è consacrato il dato più allarmante atteso che il gruppo, percepita la volontà del tossicodipendente di disintossicarsi, non solo lo riagganciava d’iniziativa, ma arrivava addirittura ad offrirgli “roba di qualità” gratis, con il solo intento di trattenerlo ancora nella diabolica tela della tossicodipendenza.
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I nomi degli arrestati: in carcere sono finiti Nicola Inchingolo ‘93, Tommaso Di Palma ‘82, Nicola Bonadie ‘71, Roberto Fonso ’91, Francesco Gentile ‘91; mentre ai domiciliari Maura Troia ‘93, Adolfo Leo ‘72, Sabino Pistillo ‘92, Berardino Leonetti ’53, e M.D. ‘91, di Bari e collaboratore di giustizia.
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Non capisco perché tutte le persone coinvolte hanno.un nome e un cognome e mentre chi collabora con la giustizia non si fa ne nome e ne cognome questo e il.Sud e questa e l’Italia che vergogna …