Con la nuova disposizione provinciale relativa alla viabilità sull’Andria-Trani al fine di garantire il prosieguo dei lavori di ampliamento della Strada Provinciale 130 Andria-Trani, aumentano i malumori tra le aziende che, purtroppo, continuano ad evidenziare alcune lacune legate all’inefficienza del tratto di complanare.
Qualche settimana fa, è intervenuta la Coldiretti per riportare le lamentele soprattutto nella categoria degli imprenditori agricoli in oggettiva difficoltà nel raggiungere i loro terreni. Infatti, per poter accedere ai fondi rustici, gli imprenditori agricoli – e non solo – sono costretti a raggiungere le rotatorie poste all’uscita di Andria o di Trani ed incanalarsi sulle complanari, con evidenti disagi e dispendio di tempo, ulteriormente amplificati dalle dimensioni dei mezzi agricoli e di trasporto commerciale.
In mattinata, in un tratto della complanare a ridosso dell’uscita da un’azienda, l’ennesima perdita di tempo da parte di un trasportatore che ha dovuto effettuare numerose manovre con il suo mezzo pesante, prima di liberare la corsia a senso unico che, nel frattempo, è rimasta bloccata per oltre mezz'ora.
Urge prendere alcuni correttivi, “riservati” agli imprenditori agricoli e agli operatori economici, al fine di diminuire i disagi che, si spera, siano limitati nel tempo.
Intanto prosegue la protesta dei titolari delle aziende ubicate sull’Andria-Trani, che hanno avviato una raccolta firme per interpellare il presidente della Provincia in merito alle iniziative che intende prendere per risolvere il problema del mancato ponte per l’inversione di marcia all’altezza dell’impianto semaforico.
«Tante difficoltà che stanno compromettendo il normale andamento del lavoro nelle nostre aziende – commentano gli imprenditori -: i tempi sono ormai eccessivi sia per quel che attiene l’arrivo sul posto di lavoro che per quel che riguarda la partenza o l’arrivo di corrieri. Qualcuno deve assolutamente darci delle risposte chiare e, possibilmente, trovare soluzioni adeguate alle esigenze di tutti».
Ma i consiglieri Comunali, Provinciali e Regionali che devono fare gli interessi dei cittadini, cosa propongono per risolvere il problema della mancanza di realizzazione del ponte in positivo? E come dopo trent’anni ? di attesa , un fiasco? I nostri rappresentanti dovrebbero “occupare” aule dei Consigli Comunale, Provinciali e Regionali.
Si rimane sbalorditi nell’apprendere che non sarà più realizzato il ponte per l’inversione di marcia all’altezza dell’impianto semaforico.Ma che soluzione è mai questa! E la Corato-Barletta in che modo intersecherà l’Andria-Trani? E i tempi di percorrenza dilatati a dismisura dei mezzi di accesso alle aziende frontaliere come verranno remunerati. Le complanari, pur a senso unico, già oggi appaiono di sezione inadeguata (vedasi il problema odierno) figuriamoci se saranno in grado di sopportare il maggior flusso veicolare, visto che tutte le aziende dovranno necessariamente utilizzarle, mentre le carreggiate centrali verranno utilizzate solo per gli spostamenti diretti Andria città/Trani città. E’ incredibile! La Andria/Barletta con un numero di aziende frontaliere infinitamente inferiore e con una lunghezza analoga, ha due ponti per l’inversione di marcia! Vergogna!
SE IL PONTE NON SI PUO FARE QUANTO HA RISPARMIATO LA PROVINCIA? E QUEI SOLDI RISPARMIATI ( CI SONO ANCORA?!)NON POSSONO ESSERE SPESI PER UNA SOLUZIONE ALTERNATIVA….AD ESEMPIO UNA ROTATORIA COME QUELLA SULLA TANGENZIALE VICINO ALL’IPERCOOP?? MA CHE ASPETTATE? ALTRI FINANZIAMENTI? ALTRI SOLDI DEI CITTADINI? O CHE QUALCUNO CHIAMI LA MAGISTRATURA?