Non molto tempo fa riportavamo di polemiche riguardanti la sp. Andria-Trani e il congestionamento del traffico in quella tratta. Parliamo di eventi non più sporadici, ma di una quotidianità preoccupante, parliamo di minuti persi ad aspettare che il “povero autista malcapitato”, incastratosi col proprio mezzo, a causa di una strada troppo stretta, riesca a fare le manovre giuste prima di districarsi e sgomberare la strada.
È quello che è successo mercoledì mattina, intorno alle 11,30: una coda lunghissima di auto in attesa per circa quaranta minuti che un mezzo pesante riuscisse a liberare la corsia a senso unico nel frattempo rimasta bloccata. Un notevole disagio apportato a chi, per le più disparate ragioni, si è trovato a percorrere la complanare succitata, un problema non nuovo, insomma: la complanare troppo stretta che non permette la regolare manovra ai mezzi pesanti, la mancata realizzazione del ponte per l’inversione di marcia per permettere agli automobilisti e conducenti di mezzi pesanti di non percorrere molti chilometri, andando da una città all’altra, per poi tornare indietro, e così via.
Gli impatti del traffico congestionato sono differenti: automobilisti spazientiti che, ogni giorno, non possono quantificare tempi di percorrenza, ritardi dei mezzi impiegati per le consegne in aziende e, dulcis in fundo, la notevole perdita di tempo.
Sono passati mesi, la realtà delle cose non è cambiata, il collegamento tra le due città (Andria e Trani) della provincia nord barese diventa sempre più osteggiato da problemi “tecnici”: tutti gli automobilisti sarebbero lieti di ricevere risposte e soluzioni adeguate alle esigenze di tutti sulle problematiche che attanagliano la Andria–Trani.