Cronaca

Le discariche fumanti hanno ricadute anche su Andria?

Michele Lorusso
Michele Lorusso
Si rende necessario un massiccio interessamento della politica, dell'amministrazione e dell'intera comunità, oltre che alla richiesta, alle autorità preposte, di tutti i presidi di monitoraggio e prevenzione
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Il weekend appena trascorso è stato caratterizzato, soprattutto nella giornata di sabato, da olezzi sgradevoli diffusi tra le città di Andria e Trani.

Il primo collegamento che è stato fatto, e che ha creato allarmismo nelle comunità, è con i fumi delle discariche fumanti. Il Sindaco di Trani ha smentito tale collegamento, rassicurando la propria comunità, e la Procura non avrebbe rilevato alcun rischio immediato per la salute.

Non altrettanto interesse, almeno dal punto di vista istituzionale, ha riscosso questa tematica nella città di Andria: in un momento in cui prevalgono le questioni interne, le beghe che tutti conosciamo, bisognerebbe volgere di nuovo lo sguardo alla situazione ambientale del nostro territorio, che non è tra le più rosee, né può essere ritenuta immune da ciò che sta accadendo alle porte di Andria, anche se in agro di Trani.

Infatti, le discariche che destano preoccupazione, sono più o meno equidistanti tra la Città di Andria e la Città di Trani. Le due cave fumanti, una sita in località “Profico” e l’altra in località “Monachelle”, distano, rispettivamente, dall’abitato andriese 4,3 km e 5,7 km. Distanze queste che, in base alla direzione del vento, rendono potenzialmente pericolosa la già compromessa situazione dell’aria andriese, andando ad aumentare le probabilità di contrarre patologie dell’apparato respiratorio.

Oltre a ciò, va rilevato che la discarica Amiu è ubicata a circa 4 km sia dalla città di Andria che della città di Trani e a soli 900 metri dalla cava fumante della località “Monachelle”. Se si considera tale breve distanza e il fatto che la discarica Amiu si trovi in un contesto geoambientale non idoneo, inserito nel piano di tutela delle acque della Regione Puglia in un’area di elevata vulnerabilità dell’acquifero per l’elevato grado di permeabilità del substrato geologico, si comprende la gravità della situazione, dovuta a un potenziale inquinamento anche della falda acquifera.

Alla luce di ciò, si rende necessario un massiccio interessamento della politica, dell’amministrazione e dell’intera comunità, oltre che alla richiesta, alle autorità preposte, di tutti i presidi di monitoraggio e prevenzione a tutela delle due città, sia per ciò che concerne l’aria, che per ciò che riguarda la falda acquifera.

Bisogna far presto, prima che la situazione diventi irrecuperabile. Le diatribe interne possono aspettare, la salute e la prevenzione no.

martedì 13 Marzo 2018

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