Cronaca

Aggressione ai danni di un assistente sociale, l’Ordine chiede più sicurezza

La Redazione
«Sono anni che l'Ordine della Puglia e ora anche il Consiglio Nazionale denunciano l'esasperazione degli utenti dei Servizi che identificano negli Assistenti Sociali i responsabili delle carenze di un Welfare straccione»
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Una grave aggressione è avvenuta questa mattina ad Andria ai danni del dott. Giuseppe De Robertis. Una donna, dopo, aver richiesto ed ottenuto un incontro con il dott. De Robertis, si è presentata all’appuntamento e gli ha gettato addosso del liquido infiammabile. Solo l’immediato intervento degli agenti della Polizia Locale ha evitato il peggio. Il collega è stato condotto in ospedale per accertamenti mentre la donna è in stato di fermo.

Questa assurda vicenda solleva ancora una volta i rischi di un mestiere, l’assistente sociale, sempre a contatto con i problemi della gente e spesso sempre più impotente nel risolverli in tempi rapidi.

L’Ordine chiede maggiore sicurezza, perché gli assistenti sociali sono la prima linea di ogni situazione critica, maggiore dignità, perché gli assistenti sociali entrano sempre in punta di piedi nelle situazioni personali e familiari difficili, maggiore rispetto, perché gli assistenti sociali hanno il compito di mediare sempre tra le famiglie e le istituzioni e spesso devono farlo in condizioni difficili e da soli.

«Il dott. Giuseppe De Robertis è stato per dieci anni il presidente regionale degli Assistenti Sociali – spiega la presidente Patrizia Marzo – è una persona integerrima, assolutamente corretta ed è estremamente competente. Le sue doti sono ampiamente riconosciute sul piano nazionale, infatti attualmente è consigliere nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali. Sappiamo che ci sono alcuni utenti che da tempo gli danno dei problemi ma non immaginavamo fino a questo punto. Sono anni che l’Ordine della Puglia e ora anche il Consiglio Nazionale denunciano l’esasperazione degli utenti dei Servizi che identificano nelle e negli Assistenti Sociali le responsabili ed i responsabili delle carenze di un Welfare straccione, incapace di tutelare i più deboli. Siamo vicini al collega, ennesima vittima, di una ingiustificata aggressione e continuiamo come Consiglio a promuovere ogni possibile iniziativa per garantire la massima sicurezza nei luoghi di lavoro alle nostre e ai nostri colleghi. Difendere gli assistenti sociali significa difendere chi difende i più deboli».

martedì 17 Aprile 2018

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Mariateresa Calvano
Mariateresa Calvano
6 anni fa

Di fronte a questo atto gravissimo e ingiustificabile la solidarietà non basta!! Servono maggiori misure di sicurezza a tutela di quanti lavorano in quell'ufficio con dedizione ricevendo spesso insulti e minacce da utenti che non accettano i provvedimenti del tribunale. Quello che è più GRAVE, e che non viene evidenziato in nessun articolo o notizia, è che la donna ha solo ricevuto una denuncia a piede libero mentre la vittima dopo essere stata visitata al pronto soccorso è stata rimandata a casa con la diagnosi di poter riprendere servizio dal giorno successivo!!!