Cronaca

Processo Cucchi, parla il carabiniere che ha denunciato i colleghi: «Io demansionato»

La Redazione
Riccardo Casamassima originario di Andria: «È inammissibile che mi debba trovare a subire trasferimenti, punizioni e vessazioni»
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L’appuntato Riccardo Casamassima, 40enne originario di Andria, è uno dei militari che ha fatto riaprire l’inchiesta sulla morte del geometra romano. Il 30enne Stefano Cucchi morì il 22 ottobre 2009 durante la custodia cautelare. Tale fatto ha dato origine a un celebre caso di cronaca giudiziaria che ha coinvolto alcuni agenti di polizia penitenziaria, alcuni medici del carcere di Regina Coeli, e alcuni carabinieri.

Prima del 15 maggio scorso, giorno in cui si è recato a testimoniare in aula, ha dichiarato alla stampa le sue paure: non si sentiva tutelato. «Le più alte cariche dello Stato dissero: chi sa parli. Io ho parlato ma sono diventato carne da macello», dichiarava in un’intervista al fattoquotidiano.it denunciando di aver ricevuto pressioni.

Attraverso una diretta facebook, indossando una divisa dell’arma dei Carabinieri dichiara di aver ricevuto notifica di trasferimento presso la scuola, essendo di fatto “demansionato”, dopo esser stato per 20 anni nel servizio radiomobile e quindi sulle strade. Casamassima parla di minacce e pressioni. Si appella alle cariche dello Stato per chiedere se una persona onesta debba subire questo trattamento.

Annuncia una visita nella mattinata di domani al Comando Generale dei Carabinieri. Si dichiara anche disponibile a recarsi in Procura per denunciare ciò che sta succedendo.

lunedì 18 Giugno 2018

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