Cultura

Un tuffo nel Medioevo con la 580^ edizione della Fiera d’Aprile delle rievocazioni storiche

La Redazione
Il cuore del centro storico ha ospitato la due giorni di cortei, degustazioni, mostre e spettacoli
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Due giorni di rievocazioni storiche, seguitissime da andriesi e non solo: sono stati questi gli eventi di punta della 580esima edizione della Fiera d’Aprile.

La congiura ai danni di Federico II di Svevia e poi il matrimonio di sua figlia Violante con Riccardo Sanseverino, con più di cento figuranti, tra attori, giocolieri, cavalieri e musici, rievocazione curata da “Le Tradizioni degli Svevi” con la collaborazione della Pro Loco e dei figuranti, ormai esperti, di Santa Maria Vetere (che ospiteranno a giugno proprio i colleghi tranesi per il Corteo storico del transito di Sant’Antonio); un banchetto medievale in piena regola, organizzato dall’Associazione Artisti Andriesi, con un menù a base di piatti medievali, appunto; ancora laboratori, degustazioni, conferenze, tutti legati in qualche modo al Medioevo andriese e alla Fiera nata in epoca rinascimentale.

É passata veloce, questa due giorni di emozioni e di attese, per ricordare un evento che ha profondamente segnato la storia andriese: si narra che nel 1348 Andria fu assediata dagli Ungheresi e in quel doloroso evento un Sacerdote, Oliviero Matusi, si preoccupò di salvaguardare le ossa del Santo Patrono, conservandole segretamente in un loculo sotto l’altare maggiore della Cattedrale. Le cronache riferiscono che Francesco II Del Balzo, su insistenza di un concittadino di nome Tasso, che aveva appreso il segreto del Duca Guglielmo, suo padre, alla presenza del Vescovo di Andria, Giovanni Dondei e di alcuni ecclesiastici, fece sollevare la pietra della segreta sepoltura sotto l’altare maggiore e vi scoprì la cassa segnata da una semplice croce dove in un panno di seta rossa erano avvolti lo scheletro e le altre reliquie del Santo, con reperti cartacei attestanti alcuni suoi miracoli. Era il 23 aprile del 1438.

Per meglio ricordare il ritrovamento delle ossa del Santo Patrono, Francesco II Del Balzo concesse all’Università di Andria una fiera, libera da qualsiasi pagamento, da svolgersi dal 23 al 30 aprile di ogni anno. In quegli otto giorni concedeva al Capitolo Canonicale della Cattedrale il “Privilegio della Bandiera” ossia il privilegio di giudicare tutte le cause civili e penali della città coincidenti con quel periodo; di presiedere il mercato e riscuotere tasse, oltre alle concessioni di un terzo delle gabelle e dei dazi che avrebbero riscosso l’Università e la Corte Ducale.

lunedì 24 Aprile 2017

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