Cultura

Per ricordare e ricostruire, presentate le “matite sbriciolate” degli internati militari italiani

La Redazione
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Per ricordare e ricostruire
Il messaggio: «Ho mantenuto la promessa fatta a mio suocero di raccontare la prigionia fatta di ingiustizie e maltrattamenti che subirono i militari italiani dopo l'8 settembre 1943»
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Matite sbriciolate, ricordi a volte sfocati ma a volte drammaticamente precisi, i disegni di un’esperienza tra le più traumatiche che si possano subire: il tutto per ricordare, per ricostruire un pezzo di storia dimenticato fino a pochi anni fa, forse perché troppo doloroso. E così mercoledì, durante un incontro organizzato dall’Unitre di Andria, una pagina del nostro passato è emersa grazie alle parole e ai disegni pubblicati da Antonella Bartolo, nuora di Antonio Colaleo, uno tra le migliaia di internati militari italiani, “schiavi” di decisioni politiche e praticamente senza diritti per circa 2 anni, allo sbando tra Europa centrale e dell’est.

La Bartolo è partita dai disegni del suocero, rimasti chiusi in un cassetto per più di 70 anni, per ricostruire la storia della sua prigionia, del viaggio verso la deportazione: ha raccolto poi le testimonianze nel libro intitolato “Matite sbriciolate”, in cui riporta il racconto, a volte timido, addirittura con sfumature di vergogna, degli ultimi testimoni, ha confrontato memorie scritte e fotografiche, ha ordinato le ricerche degli storici visitando ciò che resta dei luoghi della prigionia.

Particolarmente significativa la motivazione alla base della scelta di un incontro del genere, come spiega la Presidente dell’Unitre, Maria Rosaria Inversi: «Perché la memoria, di uomini e di situazioni, non si perda: questo è un periodo della storia di cui si è parlato poco, tranne che nel recente passato. Noi vogliamo far conoscere, a persone che non hanno avuto la possibilità di seguire le vicende storiche, e far approfondire il tema a tutta la cittadinanza».

L’incontro con Antonella Bartolo Colaleo è stato seguito da numerosi soci dell’Unitre che hanno partecipato con attenzione ed emozione al racconto delle vicissitudini e dei tormenti patiti dai nostri Militari Internati nei campi di prigionia di Hitler.

L’autrice, con l’ausilio di brevi filmati e di immagini, ha portato l’uditorio a vivere nell’atmosfera dei campi, suscitando forti emozioni; alcuni brani dei diari degli Internati, sapientemente letti da Michele Giorgio, hanno creato forti suggestioni.

Alla fine dell’incontro la presidente, Maria Rosaria Inversi che aveva curato anche la presentazione, ha donato all’autrice una targa ricordo ed un omaggio floreale e l’ha ringraziata per aver contribuito ad illuminare una pagina di storia ad oggi ancora troppo trascurata.

Nel video, l’intervista all’autrice Antonella Bartolo Colaleo.

sabato 21 Aprile 2018

(modifica il 2 Agosto 2022, 14:18)

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