Cultura

Salvò una bimba caduta in una cisterna: oggi e da 420 anni Andria onora la Madonna dell’Altomare

Vincenzo D'Avanzo
A partire dal 1598, quando la Madonna si rivelò in modo prodigioso agli andriesi, si rinnova l'omaggio a Maria della quale il popolo andriese è molto devoto con una sentita processione
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Nel calendario religioso della Civitas Mariae, la nostra città, l’evento che si svolgerà oggi pomeriggio, a partire dalle 17.30, è particolarmente sentito: si tratta della processione della Madonna dell’Altomare, a cui gli andriesi sono particolarmente devoti da più di 4 secoli.

Riproponiamo qui il confronto tra diverse festività del mese di maggio, tra cui però proprio la processione della statua della Madonna in barca è sempre stata la più amata e frequentata.

C’era una specie di concorrenza tra il primo maggio e la festa della Croce e la festa della Madonna dell’Altomare: si svolgevano tutte a distanza ravvicinata per cui era facile paragonare il numero dei partecipanti alle diverse manifestazioni concorrenti. Le prime ad essere soggetto di confronto erano il primo maggio e la festa della Croce (3 maggio): tutt’e due riservate agli uomini. Il corteo del primo maggio era per i lavoratori, in realtà riservato ai comunisti e socialisti, in pratica era una festa laica con tinte di anticlericalismo. È vero, da noi l’ateismo era la ”faccia politica” ma guai a non battezzare un comunista o non ammettere a fare da padrino per la cresima un comunista. Una volta fu lo stesso mons. Di Donna a farne le spese, costretto ad uscire dalla chiesa dell’Annunziata dalla sacrestia perché si era opposto a cresimare i ragazzi con padrini comunisti. Ma quella volta la provocazione fu che questi si presentarono in chiesa con il fazzoletto rosso.

Anche la festa della Croce era riservata agli uomini: la processione si svolgeva sul far dell’alba per consentire agli uomini, soprattutto artigiani di non perdere la giornata di lavoro. Questa era più ordinata e siccome la riuscita della manifestazione si misurava per la lunghezza, il confronto con il corteo laico reggeva, anche se quello comunista era più numeroso.

Entrambe le manifestazioni si concludevano in piazza Catuma, una con il comizio, l’altra con la predica di qualche famoso predicatore. A fare la differenza tra la manifestazione laica e quella religiosa era poi la Madonna dell’Altomare, qui non c’erano confronti, il fiume di persone era straripante: a frotte uscivano da tutte le strade e si incanalavano nella processione che seguiva la Madonna. I comunisti cercavano di denigrare la processione con la scusa che c’erano anche i forestieri. Ma era talmente sproporzionata la differenza che quasi se ne vergognavano.

C’è una ulteriore differenza che va sottolineata: la processione della Madonna dell’Altomare e quella notturna della Madonna dei Miracoli a fine agosto sono processioni popolari, è il popolo che si impadronisce della Vergine e la porta in trionfo per le strade della città, testimonianza di una devozione fatta di grande fede: ora forse il fenomeno è attutito (ed è un bene), il camminare in ginocchio in chiesa, sciogliersi i capelli per penitenza, portare ceri di grandi dimensioni erano espressione di una fiducia totale che, anche se non sempre si accompagnavano al miracolo o guarigione, quasi sempre accordavano ai fedeli una pace interiore che consentiva loro di riprendere vigore nell’affrontare le avversità.

Quante differenze dalle processioni che chiamiamo “istituzionali” dove spesso appare evidente l’immagine di una parata: il susseguirsi di congregazioni con fasce e distintivi multicolori, mantelli neri e bianchi e rossi crea un distacco con il popolo vero, che spesso viene emarginato a fare da spettatore ai bordi della strada. Se posso esprimermi con un paradosso: la confusione nelle processioni è segno di fede, è segno di vicinanza verso l’oggetto di devozione; il popolo vuole accostarsi, vuole toccare, vuole sentirsi partecipe. Lo facevano anche con il SS. Salvatore quando la siccità metteva a rischio il raccolto.

A partire dal 1598, quando la Madonna si rivelò in modo prodigioso agli andriesi salvando la bimba caduta nel pozzo, si rinnova questo omaggio a Maria della quale il popolo andriese è molto devoto. In altri tempi si chiedevano grazie prevalentemente individuali: la guarigione di un familiare, la salvezza di un figlio ecc. Anche per quelle si continua a pregare, specie il giorno dopo la festa, quando l’immagine sacra viene portata in ospedale. Ma oggi abbiamo bisogno di grazie più complesse, anche se per il buon Dio non impossibili. La pace nel mondo può essere invocata con fiducia. Gli uomini sono bravi a fare le guerre. Se non ci mette la mano il buon Dio questa terra diventa un casino.

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Di seguito l’itinerario della processione:

Chiesa dell’Altomare, via San Vito, via Imperatore Augusto, via Attilio Regolo, via Cincinnato, via Traiano, via Don Riccardo Lotti, via Annunziata, via Orsini, p.zza R. Settimo, via Poli, viale Alto Adige, viale Istria, via Duca di Genova, via Regina Margherita, piazza Imbriani, via De Gasperi, via G. Bovio, p.zza Umberto I, via Attimonelli, Pendio San Lorenzo, via Porta Nuova, via Carmine e piazza Altomare.

martedì 22 Maggio 2018

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