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Conflitto fra Presidente Bat e struttura dirigenziale, M5S Andria: «I dolori della Provincia Bat»

La Redazione
«O il dirigente lavora in un'altra provincia non governata da Giorgino oppure il Presidente Giorgino ha dato degli indirizzi inattuabili»
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Tra i due litiganti il terzo gode: così potremmo definire il risultato della contesa tra il Presidente della Provincia Bat, Nicola Giorgino, e uno dei Dirigenti, Mario Maggio, che nei giorni scorsi si sono scontrati a causa di alcune lettere inviate proprio dal Dirigente in cui declina responsabilità in tema di manutenzione delle strade e delle scuole superiori, di competenza provinciale, a causa della mancanza di risorse finanizarie e umane. Il terzo "incomodo" in questo caso è rappresentato dal gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle andriese, che si auspica da una parte l'eliminazione definitiva delle province e dall'altra le dimissioni di Giorgino.

«Ci dispiace tornare sul tema della condizione delle nostre strade, ma il Presidente della Provincia BAT non ci lascia altra scelta. Il dirigente provinciale responsabile del settore strade e scuole ha inviato ai Sindaci del territorio due distinte note, con le quali con rammarico e disappunto ha ammesso di non essere nelle condizioni di effettuare una corretta gestione e tutela delle strade e degli edifici scolastici, vista “la totale assenza di risorse finanziarie e la conclamata carenza di risorse umane”. Ci permettiamo una parafrasi delle sue parole: il dirigente sembra chiedere di non rivolgergli richieste di intervento, visto che è da solo e senza risorse, e se succedesse qualcosa sulle strade di sua competenza tecnica declinerebbe ogni responsabilità, affidandosi completamente alla Protezione Civile. Ammesso e non concesso che sia possibile una cosa del genere, non c’è bisogno di fare allusioni a gravi fatti di cronaca per capire che si tratta di affermazioni gravissime.

Ci lasciano costernati anche le parole del Presidente della Provincia Nicola Giorgino, che ha replicato stizzito al dirigente. Chiariamo innanzitutto su cosa siamo d’accordo: la sua analisi politica sulla situazione nazionale delle province è corretta, visto che il governo Renzi aveva puntato tutte le sue fiches (e il suo futuro politico) sul referendum dello scorso 4 dicembre, uscendone sconfitto. Una volta rimandata la necessaria valutazione delle risorse e delle funzioni delle province all’esito del referendum, il giorno dopo il risultato un governo responsabile avrebbe dovuto risolvere la situazione e far uscire dal limbo le province. Finanziandole, se hanno ancora delle funzioni da svolgere, oppure eliminandole, come noi del Movimento 5 Stelle auspichiamo. Ciò che non possiamo far passare al Presidente Giorgino, però, è il suo attacco al dirigente, che dovrebbe seguire gli indirizzi della politica (cosa vera, che dice anche Giorgino), ma questi indirizzi sono dettati dal Presidente (che è sempre Giorgino) che conosceva la situazione contabile della provincia quando si è candidato (ed è stato eletto) e pur nelle ristrettezze economiche avrebbe dovuto dare delle priorità alla struttura tecnica.

Delle due, quindi l’una: o il dirigente lavora in un’altra provincia non governata da Giorgino (magari dall’ex presidente della provincia Francesco Ventola, da cui ha incassato la solidarietà) oppure il Presidente Giorgino ha dato degli indirizzi inattuabili. Se il dirigente ha denunciato la “totale assenza di risorse finanziarie” come gli si può chiedere di “garantire gli interventi minimi con le residue risorse”? E se tali “indirizzi politici” del presidente sono irrealizzabili a causa della totale assenza di risorse, come si può dire ad un dirigente che “se non ha voglia nessuno lo obbliga a restare”? Un nuovo dirigente forse potrebbe fare di più a parità di risorse?

Al netto della solita analisi a cui Giorgino ci ha abituati (“è colpa degli altri”) ci permettiamo di dare qualche suggerimento. Gli chiediamo di verificare se persistono stipendi non più giustificabili in provincia e di rinegoziare alcuni canoni di locazione, magari capita di pagare 100mila euro al mese per un immobile in buona parte vuoto. E già che c’è, se non vuole galleggiare o se non vuole spendersi per reperire risorse per il territorio provinciale, può anche dimettersi».

martedì 21 Marzo 2017

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antonio la forgia
antonio la forgia
7 anni fa

provate a farvi un giro serio tra gli uffici di collocamento della BAT e informate su come sono allo sbando viste le incapacità di presidente e dirigente.