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Progetto Andria, Lista Emiliano: «In città non sono più garantiti neanche i servizi minimi»

La Redazione
«Non stiamo parlando di chissà quale complicata operazione, si tratta semplicemente di pagare le bollette»
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«Ormai siamo giunti alla situazione paradossale che questa amministrazione non riesce più a garantire neanche i servizi primari, si veda l’elettricità». Commentano così i gruppi consiliari “Progetto Andria” ed “Emiliano Sindaco di Puglia” la notizia diffusa ieri a mezzo stampa per cui il Comune di Andria non pagherebbe le forniture di energia elettrica nonostante le ripetute sollecitazioni dell’Enel.

«Non stiamo parlando di chissà quale complicata operazione», continuano gli esponenti dell’opposizione, «si tratta semplicemente di pagare le bollette. Se il buon governo di una città deve essere ispirato a quello di un buon padre che amministra la sua famiglia, come giudicare allora questo padre che non riesce neanche a garantire la luce ai propri figli, nonostante gli entrino soldi – le nostre tasse – ogni mese?».

Effettivamente nella lettera inviata dalla sede romana dell’Enel all’amministrazione Giorgino ormai il 22 marzo scorso, si parla di un importo arretrato non proprio trascurabile: 207 mila euro di debiti. Gli effetti non si sono fatti attendere. Le segnalazioni dei cittadini sono state numerose. È rimasto al buio il mercato di via Orsini, le strade vicino Porta Sant’Andrea, quelle nei pressi dell’istituto Jannuzzi-Di Donna, poi via Montefaraone, via Molinos, via Ernandez della Torre. Senza contare i disagi negli uffici pubblici e nelle scuole primarie.

Questo dei mancati pagamenti dell’energia è solo l’ultimo esempio della superficialità con cui questa amministrazione ha deciso di governare città», si spiega nella nota. «A questa si aggiunga la questione dehors per cui i commercianti sono giustamente arrabbiati, la mancata pulizia dei tombini o quella del ponte Bailey, la manutenzione delle aree verdi e della zona PIP.

La maggioranza riesce a compattarsi e ad essere efficace solo quando ci sono da votare provvedimenti che piacciono ai suoi esponenti, si pensi al poliambulatorio e altri. Se a Palazzo di Città mettessero lo stesso impegno che profondono per trovare l’unità e salvare le loro poltrone in consiglio comunale, anche nell’amministrare la città, oggi forse vivremmo in un ambiente migliore.

E parliamo di “amministrare”, invece di “governare” non a caso», concludono gli autori della nota. «Governare infatti significa avere un’idea di città e delle progettualità da perseguire, ma in questo abbiamo smesso di sperare già da tempo. Per amministrare invece basterebbe pagare le bollette, riparare le buche delle strade, tenere pulito, in pratica fare il minimo indispensabile. Il fatto che la maggioranza non riesca a fare neanche questo è davvero preoccupante».

giovedì 25 Maggio 2017

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