Il risparmio tradito: come difendersi da banche, assicurazioni e sindacati. Di questo si è discusso ieri, all’Officina San Domenico, in un incontro organizzato dallo studio associato Coratella, alla presenza del prof. Beppe Scienza, docente di Matematica presso l’Università di Torino, del prof. Arcangelo Marrone, docente di Economia aziendale presso la LUM, e del dott. Paolo Porziotta, Presidente della Banca di Andria Credito Cooperativo.
L’incontro, moderato dall’Avv. Michele Coratella, esperto di diritto bancario e finanziario, ha offerto interessanti spunti di discussione volti a chiarire gli aspetti più controversi e difficoltosi del delicato rapporto tra cliente e Banca, ponendo particolare attenzione alla tutela dei diritti dei risparmiatori.
Il prof. Beppe Scienza ha rimarcato come, negli anni ’90, le banche abbiano scoperto che conveniva di più gestire i soldi dei clienti piuttosto che prestarli, trasformandosi in grandi imprenditori finanziari. Oggi il rapporto con la banca è invalidato da un rischio di fondo perché cerca di portare via i soldi ai consumatori e le leggi sono a loro favore.
Il prof. Arcangelo Marrone parla di quantità di moneta insufficiente: cresce il quantitativo di moneta prodotta poiché sempre più insufficiente a far fronte alla domanda. Si produce moneta sulla base di una domanda non corretta.
Porziotta tiene a precisare che la Banca di Andria tende a proteggere le risorse del territorio e di veicolare nel territorio le stesse risorse che nascono nello stesso.
Coratella, da anni in prima linea nella difesa dei diritti dei clienti delle banche, nel corso dell’incontro ha rimarcato l’importanza della profilazione del cliente: «Non esiste un prodotto finanziario adatto per tutti ma esiste un prodotto per ognuno».
Un dato che dovrebbe far riflettere, a margine del convegno è un esempio del prof. Scienza: «Un tempo chi possedeva un milione di euro poteva godere di una rendita annua di 40 mila euro, oggi lo stesso non può vivere di rendita perché tale somma gli frutta appena 5 mila euro. Pertanto, oggi si vive di capitali». Ad averceli!
Con tutto il rispetto per i relatori intervenuti, ma al risparmiatore va anche spiegato che se oggi non è più possibile avere le rendite di un tempo non è colpa delle banche che guadagnano di più ma di un mercato dei tassi che è notevolmente sceso anche per coloro i quali alle banche i soldi li chiedono. Inoltre ogni tanto qualcuno deve riferire che anche le Poste stanno partecipando attivamente alla distribuzione di prodotti ” non tranquillissimi “
Resta il fatto che le puntuali informazioni che vengono fornite dal Prof, Scienza, non risultano adeguatamente diffuse; neppure attraverso la stampa specializzata, che, spesso e volentieri, fornisce indicazioni inappropriate e fuorvianti.