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Centro antico di Andria, Daniela Di Bari: «Manutenzione e prospettive rigeneranti cercasi»

La Redazione
«La situazione di incuria nelle opere di manutenzione, nonostante la presenza di diversi uffici comunali, può facilmente degenerare, mettendo fortemente a repentaglio la pubblica incolumità»
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All’indomani della denuncia di un residente nel centro storico, “abbandonato” dalle Istituzioni al punto da dover assistere a crolli di muri senza che nessuno intervenga a sanare situazioni pericolose dal punto di vista strutturale e igienico-sanitario, interviene con una nota la consigliera comunale Daniela Di Bari (Lista Emiliano), che lamenta una mancanza di visione prospettica e di vera rigenerazione urbana della maggioranza.

«Il Consiglio – scrive la Di Bari – si è affrettato in ogni modo a rinnovare l’affidamento dei servizi alla società in house Andria Multiservice SpA per evitare che si interrompessero i servizi stessi. Ma a rattoppare i buchi che, oltre i conti delle casse comunali, caratterizzano anche la maggior parte delle strade di Andria, non si riesce più!

Emblematica la situazione dei cedimenti della pavimentazione a Largo Grotte e nelle aree circostanti: piazzette e spazi molto suggestivi creati dalle case che si abbracciano. Proprio in questi luoghi venerdì mattina si è verificato, per un cedimento, il crollo di un muro già puntellato all’interno di un contesto già degradato.

La zona nei pressi della parrocchia San Nicola di Myra, nel centro antico di Andria, è caratterizzata da fenomeni carsici, per questo è denominata Largo Grotte.

Circa cinque anni fa a Largo Grotte veniva inaugurata la nuova sistemazione esterna insieme al fabbricato, che ospita alcuni uffici comunali, entrambi realizzati mediante il programma di riqualificazione delle periferie finanziato con il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. Oggi è diventato luogo frequentato dalle famiglie.

Data la natura fortemente carsica del sottosuolo, la mancata manutenzione ordinaria non ha tutelato l’opera, soggetta a fenomeni di infiltrazioni di acqua piovana e ad una attività erosiva nel sottosuolo che provoca cedimenti diffusi della sede stradale mettendo a rischio anche fabbricati prospicienti. Si può riscontrare che gran parte del basolato in pietra locale, di cui è composta la pavimentazione della sede stradale, è fortemente compromesso e rischia dopo solo cinque anni di diventare irrecuperabile con un elevato danno erariale!

Sono gli effetti di lavori non eseguiti a regola d’arte o la mancata manutenzione e difesa delle opere?

La situazione di incuria nelle opere di manutenzione, nonostante la presenza di diversi uffici comunali, può facilmente degenerare, mettendo fortemente a repentaglio la pubblica incolumità.

Situazioni analoghe con forti segni di degrado e puntellamenti si riscontrano nelle aree circostanti, ormai presenti da diversi anni.

Dopo le numerose segnalazioni di residenti e di quanti abitano tali luoghi, ci sono stati interventi tampone fortemente in contrasto con il paesaggio. Perché effettuare interventi di tale natura sostituendo basolato in pietra locale e griglie per il deflusso delle acque con asfalto?

Quali esempi di intervento si forniscono per la tutela paesaggistica e per la bellezza delle opere pubbliche?

Gli interventi dei privati sono vagliati al minimo dettaglio; è possibile che quelli pubblici devono essere lasciati alla libera iniziativa delle maestranze costrette con i pochi materiali a disposizione ad utilizzare i sacchi di asfalto a freddo come tappa buche?

Questi sono alcuni degli effetti di una gestione delle risorse economiche pubbliche poco attenta.

Alcune opportunità per innescare processi virtuosi di rigenerazione urbana sono alle porte, non confiniamole agli spazi angusti del pensiero di pochi, ma concediamo le condizioni a molti di darsi da fare per appropriarsi dei processi del cambiamento e viverne la prospettiva insieme.

In molti abitanti del centro storico, già abituati al senso e alla cura della strada, è già forte l’impegno ad arginare, confinare il degrado ma in situazioni molto critiche questo non basta, è compito della pubblica amministrazione intervenire e far sentire la sua prossimità con strategie, visioni e investimenti efficaci volte a rigenerare il tessuto urbano con l’innovazione sociale. “Socializzare i problemi, socializzare le opportunità. È tempo di illuminare i sentieri di opportunità che nei territori stanno permettendo alle persone di sentirsi con altri ad affrontare i problemi. Sentieri che si aprono inattesi nel momento in cui si percorre la via della sperimentazione collettiva.” (dal manifesto Social Festival 2017, appuntamento nazionale)».

lunedì 25 Settembre 2017

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Michele L.
Michele L.
6 anni fa

Consigliere mi spiace contraddirla ma bisogna dire la verità. I problemi dell'edilizia pubblica evidenziati non sono dovuti a scarsa manutenzione ma a cattiva progettazione e realizzazione delle opere oltre ai collaudi delle stesse!