Politica

Emiliano dice che l’ospedale si farà, nelle more però facciamo funzionare bene quello che c’è

Vincenzo D'Avanzo
La domanda, la risposta, e la provocazione... e la storia continua
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Mi sono permesso avant’ieri di approfittare della venuta in Andria del presidente Emiliano per porgergli una semplice domanda sia pure accompagnata da una provocazione. Era una domanda di un cittadino che caciare non ne ha fatte mai e che non ha alcun titolo per essere omologato alla opposizione. E poi a chi? Et de hoc satis. Prima le candidature si sudavano, ora le regalano, se poi i regali in famiglia sono due in rapida successione non puoi interrompere un sogno.

Prima la domanda: “Ci sono o no i soldi (tanti) necessari per un nuovo ospedale dalle sperabili proporzioni necessarie?” A questa domanda il presidente ha risposto con chiarezza dicendo che c’è la volontà politica e ci sono i soldi. E’ stata una risposta secca ed io sono contento anche perché sono in una fase della vita quando posso averne bisogno. Di questo sono grato al presidente. Certo avrei sperato che dicesse quanti soldi ci sono, dove ci sono, bastano per le esigenze. Ma non importa, penso che dopo la conferenza dei servizi tutto questo sarà più chiaro. Nella nostra civiltà contadina la parola data è indicativa della onorabilità di chi la dà e il presidente Emiliano è uomo d’onore. Non vorrei che la politica possa essere tradita dalle buone intenzioni.

Quindi la provocazione: la storia e la contingenza economica attuale raccontano delle difficoltà oggettive a reperire facilmente somme immense per un’opera che speriamo non sia la facile trasposizione dell’attuale organizzazione del nostro nosocomio. Aggiungiamo che i tempi normali per un’opera pubblica non sono mai brevi, soprattutto quando appare difficile persino la individuazione del suolo. Nell’epoca in cui i mezzi di trasporto sono veloci, le diagnosi possono essere fatte celermente anche a distanza, non è importante avere l’ospedale privato, l’importante è che sia efficiente. Però se lo posso avere sotto casa sono contento.

Nelle more però facciamo funzionare bene quello che c’è. Non è problema di personale (come dappertutto ci sono dipendenti capaci e altri meno) ma di organizzazione complessiva. A questo proposito posso dare un suggerimento al presidente Emiliano? Pagare un ticket non è mai piacevole, ma pagarlo perdendo un paio di giornate in coda lo rende odioso. E’ possibile pagarlo in farmacia (in parte già avviene per alcune ricette), alla posta, alla banca, on line con la carta di credito ecc. Una piccola rivoluzione per alleggerire i nostri nonni (beato chi li ha) dalla incombenza di stare in coda al Cup. Per questa rivoluzione non servono soldi, anzi la regione potrebbe risparmiarne.

Grazie, Presidente per l’attenzione.

giovedì 8 Febbraio 2018

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