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Doppio binario Andria-Corato, la Regione: «Non possiamo perdere tempo»

La Redazione
L'intervista ad Antonio Nunziante, assessore regionale ai trasporti: «Per noi è importante procedere con questa opera, lo dobbiamo anche alle vittime della strage del 12. Non possiamo certo rischiare di perdere i fondi ottenuti»
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«Speriamo di ricomporre la vicenda, per noi è importante procedere con questa opera: lo dobbiamo ai cittadini, ai pendolari e anche alle vittime della strage del 12 luglio 2016».

A parlare è l’assessore regionale ai trasporti, Antonio Nunziante, che venerdì 16 marzo riceverà il sindaco Massimo Mazzilli per discutere dei lavori di raddoppio della tratta ferroviaria Corato-Andria.

L’attenzione sulla vicenda è notevolmente aumentata dopo che ieri è emerso un ulteriore ritardo dell’avvio del cantiere tale dar slittare la conclusione delle opere addirittura al 2020. All’origine del ritardo c’è l’assenza di un permesso che deve essere concesso dal Comune di Corato, del quale – tra le altre cose – si discuterà proprio nell’incontro di dopodomani.

«Ci stiamo impegnando al massimo per completare il raddoppio del binario e la situazione si deve necessariamente sbloccare» ribadisce Nunziante alla nostra redazione. «È della mia stessa idea anche l’ex assessore Giannini che ha seguito la vicenda prima di me». Tra le altre cose, trattandosi di opere realizzate grazie ai finanziamenti europei non ci si possono permettere sprechi di tempo: «non possiamo certo rischiare di perdere i fondi ottenuti» conclude Nunziante.

Secondo il sindaco Mazzilli (che ieri ha diffuso una nota sulla questione) firmare ora quel permesso sarebbe «un danno per la città visto il mancato rispetto delle previsioni progettuali originare, ma anche quelle concordate con la Regione».

Il sindaco di Corato fa riferimento in particolare ad un passaggio a livello da chiudere, quello di via Giappone «da aggirarsi con una bretella di collegamento da via Trani – secondo il sindaco Mazzilli – L’opera sarebbe sganciata dal progetto di raddoppio e quindi da considerarsi parte. Ci fu l’impegno di Fbn, Regione e noi – chiarisce il primo cittadino – a realizzare quella chiusura a raddoppio avvenuto, cioè solo quando fosse stato realizzato il cavalcavia con altro progetto e altri fondi disponibili. A testimonianza di questo Fbn ci aveva anche depositato un progetto preliminare: è bene chiarire ancora una volta che questo cavalcavia è un’opera ulteriore, che nulla ha che fare col progetto di raddoppio Corato-Andria per il quale si parla del permesso a costruire».

mercoledì 14 Marzo 2018

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savino
savino
6 anni fa

siamo ancora alle chiacchiere rimbalzandoci permessi e cavolate varie, dove vi dobbiamo asgiugare il sudore per il troppo lavoro amministratori dite che vi state impegnando al massimo con quali risultati, a tirare troppa la corda poi la stessa si spezza.