Una conferenza stampa nella sede del Movimento 5 Stelle, in via Cavallotti, alla presenza dei consiglieri comunali pentastellati, della consigliera regionale Grazia Di Bari e dell’On D’Ambrosio, per evidenziare le irregolarità emerse dalla verifica eseguita al Comune di Andria dal 13 novembre 2017 al 12 gennaio 2018 da parte degli ispettori del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Un elenco di 16 punti (riportati nella foto gallery) che sottolinea la gestione superficiale della macchina amministrativa guidata da Giorgino. Ora i pentastellati chiedono a gran voce le dimissioni del Sindaco.
«Esaminando le carte da quando siamo in Comune – commenta l’avv. Michele Coratella – abbiamo visto tantissime incongruenze che sono state poi rilevate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze racchiuse in 16 punti, per l’esattezza, in cui viene dipinta una conduzione amministrativa cialtrone e una gestione dei conti caratterizzata da incompetenza. Questo ha portato negli anni il comune ad avere una situazione debitoria assolutamente deficitaria. Ormai lo stiamo dicendo da tantissimo tempo – continua Corartella – è arrivato davvero il momento che Giorgino e la sua giunta si dimettano. Lasciassero amministrare la città a chi dovrà purtroppo ricostruire sulle macerie».
«Oggi vi stiamo annunciando la morte del comune di Andria – commenta l’on. Giuseppe D’Ambrosio -. Un Comune che prende i soldi destinati agli investimenti per coprire i debiti e la spesa corrente è un comune finito. I cantieri sono tutti bloccati perché l’amministrazione non ha soldi per poterli mantenere. Purtroppo i colpevoli di questo disastro non stanno solo a destra, ma sono anche dall’altra parte: dov’era il consigliere Sabino Zinni in questi anni? Dov’era il consigliere regionale Nino marmo che adesso esce sulla stampa e prende le distanze da Giorgino? Dov’era quando lui faceva il Presidente del Consiglio Comunale? E dov’era a la sinistra in tutti questi anni? Probabilmente a far la stampella allo stesso Giorgino…»