Politica

La prefettura al Comune: in mancanza degli equilibri, prevedere immediatamente il piano di rientro

La Redazione
Nessun tempo è concesso all'Ente per poter "studiare" piani alternativi. Intanto i nuovi rilievi della Corte dei Conti sono certezza
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Una conferma a quanto da noi già comunicato martedì 14 agosto scorso, giorno in cui è arrivata la diffida del Prefetto al Comune di Andria e giorno in cui abbiamo paventato l’arrivo, ormai certo, sempre a Palazzo di città, di un ulteriore provvedimento della Corte dei Conti i cui rilievi, racchiusi in oltre 40 pagine, farebbero riferimento agli anni 2013, 2014 e 2015 e riguarderebbero alcune voci registrate in entrata nel bilancio; voci che però non sono mai state incassate dal comune di Andria. Nello specifico riguarderebbero, così come già notato dal MEF (Ministero delle Economie e delle Finanze) in riferimento al “famoso” 40% di evasione fiscale da parte dei cittadini (tasse non pagate, per lo più Tari e Imu), voci registrate in incasso ma che in pratica sarebbero di dubbia riscossione per il Comune di Andria.

A queste fantomatiche voci in entrata vanno ad aggiungersi anche quelle relative al contenzioso con l’Italgas di cui son già noti i corsi e ricorsi, senza esito positivo per le casse comunali (tra i 700 e gli 800 mila euro all’anno di mancato introito). Intanto su questi nuovi rilievi è stata chiesta una audizione per il sindaco Giorgino nella sede barese della Corte dei Conti, in via Matteotti, il prossimo 28 settembre.

La notizia che però vogliamo darvi oggi è, tuttavia, un’altra e riguarda il contenuto della missiva spedita al Comune di Andria dalla Prefettura Bat. In pratica, a causa del dichiarato disavanzo del Comune pari a circa 11 milioni di euro, accertato dalla dirigente del settore finanziario e confermato anche dal collegio dei revisori dei conti, la Prefettura dà tempo 15 giorni all’Ente per accertare gli equilibri di bilancio. In mancanza degli equilibri, il Comune è intimato ad adottare subito i provvedimenti necessari al ripristino del pareggio – nessun ulteriore tempo sarebbe concesso all’Ente per poter accertare prima la situazione finanziaria e poi valutare i provvedimenti che intende adottare per il piano di rientro –, ipotesi, tra l’altro, caldeggiata dallo stesso Sindaco Giorgino ma che non trova terreno fertile nelle disposizioni della prefettura.

Decorso infruttuosamente suddetto termine (15 gg) sarà nominato un commissario per l’adempimento predetto e, qualora lo stesso accerti la sussistenza dello squilibrio si avvierà la procedura per lo scioglimento del Consiglio Comunale. Tale decreto della Prefettura, contenente una diffida al Consiglio Comunale, è stata notificata ai consiglieri comunali il 14 agosto scorso. Nel bel mezzo delle vacanze agostane e alla vigilia del prossimo consiglio comunale fissato per il 29 agosto, ormai decisivo per le sorti del governo cittadino, è caos tra i consiglieri comunali e gli assessori per la interpretazione della delibera notificata dalla prefettura al comune di Andria: si teme per l’eventuale danno erariale. Problemi su problemi che non fanno di certo ripartire con il giusto appiglio gli uffici comunali e che tengono con il fiato sospeso tutti i consiglieri comunali che quei bilanci, negli anni di riferimento suindicati, li hanno votati.

mercoledì 22 Agosto 2018

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