Politica

Bilancio di previsione 2019: «I veri nodi non sono stati ancora affrontati»

La Redazione
«È un quadro poco rassicurante perché pur con tutti gli sforzi messi in atto per far rendere in apparente equilibrio in bilancio, di fatto la situazione di cassa e debitoria sta letteralmente compromettendo qualsiasi attività»
scrivi un commento 6850

Riceviamo e pubblichiamo la nota a firma di Antonio Griner e Giovanna Bruno per il Partito Democratico e di Daniela Di Bari per Emiliano Sindaco di Puglia:

«Il bilancio 2019-2021 approvato definitivamente dal Commissario Straordinario purtroppo ci consegna la fotografia di una città che è stata letteralmente dissanguata e messa in ginocchio, dal punto di vista finanziario, dall’uscente amministrazione Giorgino. Nove anni di incapacità amministrativa a gestire una città di 100 mila abitanti.

Dai dati generali del bilancio approvato e dall’andamento degli incassi che si possono evincere dal SIOPE presso la Ragioneria Generale dello Stato, emerge chiaramente una difficoltà ad incassare le entrate tributarie in particolare per quelle degli anni precedenti.

Il bilancio 2019 “regge” solo per le somme previste dal fondo di rotazione per gli enti in pre-dissesto ( euro 15.000.000,00) e dall’anticipazione di tesoreria ( euro 17.244.493,94).

Certo è un quadro poco rassicurante perché pur con tutti gli sforzi messi in atto per far rendere in apparente equilibrio in bilancio, di fatto la situazione di cassa e debitoria sta letteralmente schiacciando e compromettendo qualsiasi attività presente e futura della nostra città. Infatti lo stesso commissario ha garantito la copertura solo dei contratti ex-lege, alzando le mani su tutto ciò che attiene i servizi a domanda individuale, cioè trasporti scolastici, mense, asili nido e mercati.

La situazione debitoria riportata nel prospetto dimostrativo di indebitamento parla di uno stock di debito di euro 72.584.391,75 al 31/12/2018 a cui andrebbe aggiunto il debito dell’anticipazione di tesoreria pari ad euro 17.244.493,94, oramai diventato un debito strutturale riportato nell’intero triennio 2019-2020, quindi raggiungendo un totale debiti “al momento” di euro 100 milioni!!

Proprio sulla situazione debitoria complessiva dell’ente che ad oggi purtroppo non si è avuta ancora una parola chiara e definitiva da parte della gestione commissariale. Questo per una questione di chiarezza e trasparenza nei confronti dei cittadini andriesi, che alla fine saranno coloro i quali dovranno pagare l’enormità dei debiti lasciati in eredità dall’amministrazione Giorgino. Se non si parte da questo alcuna programmazione ed intervento potrà essere efficacie.

Entrando nel merito del bilancio, una questione, che forse è stata la causa principale di questa situazione finanziaria, non risulta affrontata a nostro parere con la dovuta attenzione che invece dovrebbe avere: l’appalto dei rifiuti ed il costo del servizio.

Nel bilancio 2019-2020 il costo del servizio è stato quantificato in euro 17.750.912,18 in base al piano economico-finanziario. Come indicato nella stessa nota integrativa di accompagnamento al bilancio, la percentuale media di riscossione di tale tariffa nel nostro ente si attesta in circa il 70% annuo. Questo vuol dire che circa 6 milioni di euro all’anno non vengono incassati. E di questi circa 6 milioni di euro, sempre da nota integrativa, il comune riesce ad incassarne successivamente con i solleciti circa 1.400.000 euro. Quindi rispetto ad un costo del servizio certo di circa 18 milioni di euro alla fine ne riusciamo ad incassare mediamente solo 13.000.000 euro. A regime mancano incassi per circa 5.000.000 euro. E’ facile immaginare come questa situazione, a cui l’amministrazione Giorgino non solo ha girato la testa dall’altra parte negli anni passati per le note vicende giudiziarie che hanno interessato l’appalto rifiuti ma ha anche scaricato sui cittadini virtuosi i mancati incassi con aumenti fino al 30% delle tariffe, già nel breve periodo da enormi problemi di liquidità.

Alla luce di questa situazione un intervento che andrebbe ad affrontare il problema alla radice è quello di ridurre il costo del servizio rifiuti.

Da anni sosteniamo che tale costo non è sopportabile dal nostro bilancio comunale alla luce del trend e dell’andamento delle entrate tributarie.

Cosa ancora più allarmante ed imbarazzante, considerato che il presidente dell’ARO 2 era lo stesso sindaco di Andria Giorgino, è verificare il consuntivo 2018 appena approvato dall’ARO 2, che gestisce il servizio rifiuti anche per la città di Andria. Risultano crediti nei confronti dei comuni dell’ARO 2, ma principalmente nei confronti del comune di Andria, per circa 20 milioni di euro formatisi negli anni dal 2014 al 2018. Quindi l’ex sindaco faceva debiti tranquillamente perché era lui stesso dall’altra parte creditore. Roba da non crederci!

Quindi un invito alla gestione commissariale, che ha preannunciato però di mantenere lo stesso costo del servizio rifiuti se pur con una meritoria gara ponte, a riconsiderare seriamente tale soluzione. Solo con un costo del servizio ridotto più adeguato alle nostre effettive entrate, anche rivedendo le modalità di erogazione del servizio, si potrà forse parlare di una speranza in più che il nostro ente possa risollevarsi da questo enorme macigno di debiti, lasciato in eredità da Giorgino, il peggior sindaco che la nostra città abbia mai avuto nella sua storia».

mercoledì 24 Luglio 2019

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti