Ancora una volta è il nome di Andria a crearsi un pertugio nel mondo della tv. Dopo la recente partecipazione di un giovane studente universitario andriese al quiz "L'Eredità", in onda nel tardo pomeriggio su Raiuno e condotto, a fasi alterne, da Carlo Conti e Fabrizio Frizzi, è la volta di un'altrettanto giovane concittadina che, a partire da giovedì scorso, compare nello schieramento "regionale" di "Affari tuoi". Per molti meglio noto come "Il gioco dei pacchi", il celebre e veterano format, sempre su Raiuno, va in onda al termine dell'edizione serale del tg1 e vede attualmente impegnato alla sua guida il conduttore Flavio Insinna.
Si chiama Annalisa Patruno la trentenne andriese che, da qualche giorno, nel game show televisivo a premi rappresenta la regione Puglia, occupando la postazione alle spalle dell'imperscrutabile ed enigmatico pacco azzurro, alle volte infìdo, altre beffardo, ma altre ancora benevolo se non addirittura prospero.
Esperta di teatro e musica, dopo un percorso di studi prettamente classico, la donna collabora con la scuola di danza "Danzarte" di Corato, assieme alla quale organizza e promuove progetti teatrali nelle scuole.
Non è la prima volta che dalla città federiciana qualcuno si avventuri in quiz e giochi televisivi. La storia de "L'Eredità", di "Reazione a catena" e di "Affari tuoi" ci insegna che gli andriesi, in quanto a partecipazione e spirito d'iniziativa, non hanno rivali. D'altro canto la nostra città, per essere una realtà del Mezzogiorno, ci ha resi fin troppo avvezzi a sentir parlare di lei sia sul grande che sul piccolo schermo, ricordando i talenti che orgogliosamente ha sfornato negli ambiti più svariati, da quello musicale a quello cinematografico, da quello giornalistico a quello letterario.
Curiosissimi di conoscere la "sorte" della nostrana concorrente televisiva, trattandosi solo di una questione di tempo, attendiamo trepidanti che il pacco pugliese venga sorteggiato, trasformando Annalisa da comparsa a protagonista del gioco, affinché nonne, mamme e spesso anche giovani della nostra città possano avere una ragione in più per appassionarsi e immedesimarsi nei concorrenti esposti quotidianamente alla tirannia del "destino".