Basket

Andria capitale del Baskin per un week-end

Antonio Ventola
Due giorni di corso dedicato ad aspiranti allenatori di un nuovo sport che non integra, ma include
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Sapreste spiegare cosa differenzia l’integrazione dall’inclusione? Molti potrebbero scambiare i sostantivi per sinonimi ma lo scarto è gigantesco ed è definito da un pallone che finisce in un canestro. La differenza la scandisce la mano dalla quale quel pallone parte verso l’alto, perché può essere giovane, sana, adulta, anziana, con solo due dita funzionanti o che ha bisogno di un supporto che gli permetta di spalancarsi. Il tutto condito da agonismo vero e da una gioia difficile da trasmettere se non la si vive. Questo scarto ha un nome e si chiama Baskin.

Pallacanestro, ma non pallacanestro: semplicemente Baskin. Uno sport, un virus, un colpo di genio made in Italy nato a Cremona nel 2006 e che in questo week-end appena trascorso ha visto Andria come capitale pugliese. L’associazione andriese “Camminare insieme” unita all’ “AGe” di Avetrana hanno riunito 60 tra professori e “uomini/donne di pallacanestro” in una due giorni dedicata a questo nuovo sport e alla possibilità di insegnare il verbo anche nella nostra regione. Il tutto coordinato e diretto da Sira Miola e Daniele Bordignon, tecnici formatori Baskin Cremona, che hanno introdotto ed istruito gli aspiranti allenatori al mondo del Baskin.

Ma cos’è il Baskin? Un regolamento, composto da 10 regole, ne governa il gioco conferendogli caratteristiche incredibilmente ricche di dinamicità e imprevedibilità. Una squadra composta da 5 ruoli differenti pensati per permettere ad individui normodotati e disabili di giocare nella stessa compagine, aperta allo stesso tempo agli uomini che alle donne. Qualsiasi disabilità fisica è accettata nel baskin, come del resto non c’è bisogno di conoscere da subito la regola cestistica dei passi per giocarvici: unici prerequisiti, voglia di mettersi in gioco e la possibilità di alzare un braccio per sognare.

«Parliamo di una pallacanestro evoluta con dieci regole in più – ha spiegato Sira Miola, una delle istruttrici ed esponenti del Baskin nazionale – I cinque ruoli si basano sia sulla propria conoscenza del basket che sulle capacità motorie apprese nel tempo». Un basket al quale vengono aggiunti altri due canestri e aree laterali e con squadre che possono unire un giocatore di Serie A ed un ragazzo affetto, per esempio, da autismo o da spasticità.

«Siamo partiti dalla formazione per permettere a tutti di informare e formarsi su questa attività – ha invece aggiunto Annamaria Leobono, referente del Baskin in Puglia e Basilicata, oltre che presidentessa “AGe” di Avetrana – Stiamo facendo un grande lavoro e spero che queste due giornate possano creare un solco importante nel nostro territorio, data l’enorme adesione all’evento. Stiamo dimostrando il vero valore dell’inclusione».

Infine la chiosa andriese con Sabrina Lorusso, operatrice dell’associazione di volontariato “Camminare Insieme” di Andria: : «La nostra associazione crede fortemente nel Baskin come per altro dimostrato dalla alta diffusione che in questi ultimi tempi sta avendo in tutte le regioni e in tante scuole; i responsabili hanno fortemente voluto questo corso per formare operatori e Insegnanti e per poter costruire insieme una rete che possa promuovere questa disciplina a tutti i livelli. Invitiamo chiunque fosse interessato, a contattare l’associazione di volontariato Camminare Insieme attraverso i canali social oppure presso la propria sede in Via Bruno Buozzi, n. 4 ad Andria».

martedì 16 Gennaio 2018

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