Periodaccio in casa Fidelis. La sconfitta di ieri pomeriggio contro il Siracusa, la seconda consecutiva in uno scontro diretto per i play-off, ha più che mai fatto venir fuori le difficoltà della squadra di Favarin in questo momento del proprio campionato.
Disordine e sterilità di idee sono le chiavi di un pomeriggio storto al Degli Ulivi. Sensazioni che il tecnico toscano ha ribadito in conferenza stampa post-partita: «La prestazione, soprattutto nel primo tempo, è stata abbastanza brutta. Dopo il goal non abbiamo avuto neanche un minimo di reazione e abbiamo giocato con troppa frenesia sbagliando tantissimi passaggi. Questo è da addebitare un po' anche al momento, paghiamo ogni errore e abbiamo perso tenacia, una caratteristica importante della nostra squadra. Adesso le assenze ci pesano, ma sono scuse e alibi che non dobbiamo metterci in testa. Forse i 41 punti ci danno tranquillità e non possiamo permettercelo in questo momento».
Match che ha fatto venir fuori lacune a livello tattico non indifferenti, provocate da assenze importanti e dalla mancanza di alternative di livello ad un giocatore chiave come Piccinni: «Abbiamo perso un centrocampo che aveva caratteristiche specifiche. In questo momento stiamo inserendo giocatori diversi. Vasco, per esempio, ha purtroppo bisogno di tempo e noi non ne abbiamo molto. D'altro canto però non abbiamo alternative e quindi o si pesca dalla Berretti o dovremo attuare il sistema di gioco visto nel secondo tempo. Abbiamo comunque però bisogno di certezze a livello agonistico: i difensori stanno perdendo smalto, gli attaccanti pressano di meno e vengono spesso anticipati permettendo agli avversari di giocare a palla scoperta costringendoci ad allungarci. Purtroppo questi sono problemi che puoi risolvere o con una squadra di palleggiatori o con soluzioni trovate durante il lavoro settimanale».
Futuro incerto se si continua di questo passo, ma la voglia di esaminare se stessi c'è tutta: «In questo momento ci sono 7-8 squadre che stanno meglio di noi. Dispiace pensare di dover buttar via tutto quello che di buono è stato fatto nella parte centrale del campionato e per questo mi auguro che questo momento passi velocemente. Tutti, dallo staff ai giocatori, devono fare un mea culpa, cercando di rimettere in piedi questa situazione. Anche perché se dovessimo perdere tutti gli scontri diretti diventerà complicato rientrare nei primi 10».