Calcio

​Tre gol in sei minuti. Scaringella: «I cinque gol di Lewa? Ci ho pensato»

Francesco De Marinis
Francesco De Marinis
Ad Agrigento l'attaccante coratino con la maglia della Fidelis Andria segna tre reti tra il 73' e il 79' in Serie C
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«Eguagliare le cinque reti da record di Lewandowski? Ci ho pensato dopo aver segnato il terzo gol». Scherza così Michele Scaringella, autore di una tripletta in sei minuti con la maglia della sua Fidelis Andria, sabato contrò l’Akragas. Difficile che un coratino abbia mai segnato tre reti nella terza divisione nazionale, impossibile che ci sia riuscito in così poco tempo.

E dire che Scaringella è entrato in campo al 53’.

«A fine primo tempo – racconta – mister Papagni ha detto a me e Manel (Minicucci ndr) che saremmo stati inseriti nella ripresa. Infatti al cinquantesimo mi ha fatto entrare al posto di Barisic. Ho divorato subito un gol facile. Pensavo che l’arbitro avesse fischiato il fuorigioco.

Dopo venti minuti ho girato di testa un assist dalla destra. Poi è arrivato l’assist di Minicucci per il 2 a 0 e infine la terza rete in campo aperto. Non mi sarei mai aspettato di fare tre gol, non ci credo ancora».

Una tripletta da sogno e una dedica speciale, a papà Pino che da più di un anno non c’è più. Le braccia tatuate al cielo dopo aver infilato Vono.

Miky è arrivato alla Fidelis in punta di piedi. Una scommessa, voluta fortemente da Valeriano Loseto (sostituito settimana scorsa da Aldo Papagni) e dalla dirigenza della Fidelis. L’allenatore barese lo lanciò al Corato e lo portò con sé a Gravina. L’anno scorso, su rigore, regalò l’Eccellenza al Corato. Un salto in avanti di tre categorie.

«La differenza c’è – spiega – ed è soprattutto di mentalità. Certo, in Serie C ci sono difensori più forti e più grossi ma quello che mi ha colpito è stato il modo di preparare le partite, l’organizzazione che c’è dietro la sfida della domenica».

Oggi Scaringella è il miglior marcatore dell’Andria. Cinque reti, tutte in campionato, anche pesanti come quella che ha deciso l’esordio dei federiciani in campionato contro la Juve Stabia.

Il suo, di esordio, lo ricorda così: «Mi ritrovai all’improvviso titolare in un derby (quello di Coppa con il Bisceglie ndr). Croce si era fatto male e Loseto diede a me la numero nove. Quando entrai sul prato del Degli Ulivi avevo i brividi».

In Inghilterra, i pionieri del calcio, s’inventarono una regola esportata poi nel resto del mondo. Chi segna l’hat trick, la tripletta, porta a casa il pallone. «Il mio ce l’ha la società, me lo daranno martedì con la maglietta che ho indossato sabato. Me lo hanno promesso».

Foto in copertina Martina Visicale/Fidelis Andria

lunedì 20 Novembre 2017

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