«Ad Andria è necessario avviare un’operazione verità rivolta a coloro che quotidianamente lanciano proposte nelle vesti di “innovatori” pronti a migliorare Andria quando, invece, hanno amministrato per 20 anni provocando disastri che oggi si ripercuotono su cittadini ed imprese. Le lettere di conguaglio che stanno giungendo a cittadini e imprenditori sono l’amaro frutto dell’amministrazione Caldarone-Bruno.
Tutto ha a che vedere con la scelta di compiere gli espropri dell’area con prezzi troppo bassi. Successivamente il Comune perse tutti i ricorsi con i proprietari dei terreni e oggi il triste risultato è questo.
La candidata sindaca del centro sinistra è stata poi anche assessore di una giunta di centro-sinistra naufragata in una serie di dimissioni che bloccarono completamente la città. Oggi lei si accompagna all’ex Sindaco che aveva sostenuto Giorgino e oggi diventa addirittura depositario di visione e capacità accompagnando la Bruno in incontri e iniziative.
È scandaloso che proprio loro si ergano a paladini della giustizia e della trasparenza, persone che hanno prodotto queste conseguenze disastrose per la città.
Noi abbiamo scelto un progetto civico fatto di persone nuove, volti giovani e non figli, parenti ed amici di una classe politica che ha prodotto i tristi risultati sotto gli occhi di tutti noi.
Andria va ricostruita grazie a nuove energie e lasciando spazio a cittadini volenterosi di impegnarsi».
Stesso articolo scrive il candidato Marmo. Ma si sta rincomponendo il centrodestra? Gatta ci cova