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La scuola pugliese non trova pace: il Codacons Lecce ricorre al Tar contro l’ultima ordinanza

La Redazione
«Contestualmente l'associazione ha deciso di diffidare l'assessore all'Istruzione della Regione Puglia, il Ministro all'istruzione e i competenti Organi Regionali dal garantire gli standard educativi fissati dallo Stato»
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Non accennano a placarsi le polemiche dopo la sequela di provvedimenti e ricorsi relativi che stanno piovendo sulla scuola pugliese. Solo stamattina è stata emanata un'altra ordinanza che ripristina alcune scelte precedenti del Presidente Emiliano: arriva ora ancora un ricorso, proposto dal Codacons Lecce per annullare anche questa ordinanza.

«Il TAR con l’ultimo decreto con cui ha sospeso l’ordinanza del Presidente Regionale n. 56/2021 ha chiaramente definito come il perimetro di operatività dei Governatori trova un suo ineludibile limite negli standards minimi fissati a livello nazionale.

Tale decisione si pone sul solco delle recenti decisioni dei Giudici Amministrativi (TAR Lombardia e TAR Campania) tesi a limitare decisioni abnorme, immotivate ed ingiustificate da parte di Presidenti Regionali che sembrano utilizzare la scuola per coprire altre inefficienze ed incapacità di gestione della cosa pubblica.

Il pervicace reiteramento di Ordinanze su Ordinanze, elusive di ben due Decisioni dei Giudici Amministrativi, è un unicum che rasenta l’illecito penale. Neanche il Presidente della Campania De Luca (che pure ha fatto una grande battagli su questo tema) è giunto ad un tale irriguardoso, incomprensibile ed inammissibile comportamento che, oltre a produrre grande confusione negli uffici scolastici, tra i genitori danneggia irrimediabilmente gli studenti di tutta la Puglia.

Dinanzi a questo comportamento irriguardoso nei confronti dei Giudici Amministrativi e delle loro Decisioni e dinanzi al colpevole silenzio delle istituzioni nazionali il Codacons di Lecce è costretto ad un ulteriore ennesimo ricorso avverso l’ultima Ordinanza del Presidente Emiliano che altro non fa che reiterare il contenuto della precedente Ordinanza già sospesa in via cautelare dal TAR.

Per questo motivo ancor più il Codacons di Lecce ringrazia le centinaia di persone che da tutta la Puglia hanno aderito alla colletta aperta sulla piattaforma Pay Pal.

Contestualmente l’associazione ha deciso di diffidare l’assessore all’Istruzione della Regione Puglia, il Ministro all’istruzione e i competenti Organi Regionali dal garantire gli standard educativi fissati dallo Stato nel pieno rispetto di quanto stabilità dl TAR Bari nell’ultimo decreto di sospensione reso inaudita altera parte.

Afferma infatti il TAR: 

“invero, a mente dell'art. 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione, i livelli essenziali delle prestazioni (LEP), tra i quali vi sono i diritti connessi all'istruzione scolastica, sono quelli che la Repubblica esige che siano garantiti su tutto il territorio nazionale; sennonché, il compito della loro definizione spetta allo Stato, anche quando la loro realizzazione competa a Regioni ed Enti locali;”

Passaggio chiarissimo della decisione del TAR che, il Presidente Emiliano, ha fatto finta di non leggere ma che è il cuore del Suo solo eventuale e sussidiario potere di intervento in questa materia.

Ciò posto, chiediamo al Presidente Emiliano:

01. Dove sono i piani dei trasporti provinciali che garantiscano la mobilità degli studenti in piena sicurezza?
02. Se predisposti come sono stati concretamente attuati?
03. Se si in quali termini?
Ancora: 
 
04. Ha verificato e se si con quali strumenti che all’interno delle scuole fossero adeguatamente attuate le linee guida nazionali di contenimento della epidemia?
05. Se tali linee guida sono state ritenute inidonee, ne ha mai contestato la valenza scientifica in sede nazionale? E se si con quali strumenti? E che tipo di risposta ha ottenuto dal Ministero?
06. Cosa ha fatto da settembre ad oggi la Regione Puglia per garantire il diritto all’istruzione dei ragazzi pugliesi in termini di adeguamento delle strutture e potenziamento dei servizi di sanificazione degli ambienti scolastici? 
07. Cosa ha fatto soprattutto con riferimento al potenziamento della rete infrastrutturale di connessione? Ha, la Regione Puglia garantito a tutti gli studenti in DAD pari diritto di accesso alla didattica a distanza con particolare riferimento alle situazioni di emarginazione sociale, difficoltà familiari, residenti in zone disagiate e/o periferiche rispetto alle città ed ai paesi? E se si con quali strumenti e con quali azioni concrete? 
08. Perché e su quali dati scientifici la Regione Puglia ritiene che i ragazzi a scuola (secondo le direttive nazionali e nel rispetto dei relativi protocolli) con mascherine indossate – ambienti arieggiati e sanificati – distanziamento obbligatoria, corrano più rischi dello stare per esempio nei centri commerciali o al bar.
Ancora:  
09. Ha verificato la Regione Puglia le percentuali di abbandono scolastico durante il periodo pandemico nelle scuole operanti sul territorio regionale? E infine
10. Considerato gli studenti non sono vaccinabili che tipo di iniziative la Regione Puglia ha messo in campo (oltre alla chiusura delle scuole) per evitare il diffondersi della c.d. variante inglese?

Il Diritto allo Studio ed all’istruzione deve riguardare principalmente il corpo sociale che più si trova in difficoltà, una battaglia che più di ogni altra dovrebbe incarnare l’azione della Pubblica Amministrazione perché è attraverso l’istruzione che un popolo vive e prospera ed è attraverso l’istruzione che il popolo riesce a fronteggiare gli effetti deleteri di un pericolo come può essere la pandemia.

Ed è questo che la Regione Puglia ha trascurato nella sua personale guerra agli studenti, agli insegnanti ai dirigenti scolastici ed a tutto il personale operante nella scuola di Puglia ed al TAR di Bari».

mercoledì 24 Febbraio 2021

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