Nuovo riconoscimento dell’azione formativa del CPIA BAT. Il racconto di Svitlana Polianska, corsista del CPIA BAT, è stato selezionato per la pubblicazione nel volume Antologia Lingua Madre Duemilaventuno. Racconti di donne straniere in Italia (Edizioni SEB27), che sarà presentato a Torino, al Salone Internazionale del Libro 2021.
La selezione è avvenuta a seguito della sua partecipazione alla XVI edizione del Concorso letterario nazionale Lingua Madre – Racconti di donne straniere in Italia.
Il racconto si intitola Temporaneamente fuori servizio e narra della catena di sfortunate e dolorose vicende sentimentali della donna, indotta a “ripudiare” l’Ucraina e a scegliere l’Italia come Paese in cui tracciare i contorni di una nuova vita.
L’avvincente racconto di Svitlana è nato all’interno del progetto scolastico Parole come ali, condotto dalla prof.ssa Maddalena Gadaleta, docente di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana presso il CPIA BAT nella sede associata di Trani.
Il progetto è l’ulteriore tangibile segno delle potenzialità recondite nell’istruzione degli adulti. Il CPIA BAT persegue, infatti, una vision animata da attenzione e cura delle molteplici sensibilità che lo animano e arricchiscono.
In particolare, il progetto Lingua Madre si caratterizza per una serie di implicazioni che spaziano dall’uso della narrazione quale strumento catartico espressivo e comunicativo all’impiego della scrittura come opportunità trasformativa – che vede le autrici passare da vittime a protagoniste -, dall’acquisizione della padronanza della lingua italiana, nella duplice funzione espressiva e denotativa, all’accrescimento dell’autostima grazie all’accettazione della sfida di partecipare ad un concorso letterario nazionale.
Il dirigente scolastico Paolo Farina commenta: «Sono davvero felice per l’ambito riconoscimento conseguito dalla nostra corsista Svitlana Polianska, che premia al contempo l’illuminato lavoro della prof.ssa Maddalena Gadaleta. Ancora una volta, passione, professionalità e impegno conseguono un brillante successo che fa onore al nostro Istituto. Bene così: duc in altum!».