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Nell’hub di San Valentino si “macinano” vaccinazioni: già quasi 1500 in 3 giorni

La Redazione
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Vaccinazione di massa
«Ad Andria la rinascita avviene in questa struttura che si trova in un quartiere marginalizzato, che rilancerà e ci farà rinascere alla normalità»
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Una tre giorni intensa, quella del 12, 13 e 14 aprile, che ha segnato l'inizio della vaccinazione "di massa" nella nostra città: ottimi i numeri di coloro che hanno aderito alla campagna vaccinale, che si sta svolgendo senza particolari intoppi e con un'efficace organizzazione, con circa 25 operatori ad accogliere i pazienti e a somministrare. Certo, si può fare di più e meglio, ma è una macchina in fase di rodaggio e dovremmo darle il tempo di procedere speditamente e a ritmi sempre più incalzanti sperando che non ci siano intoppi nell'arrivo e distribuzione dei vaccini.

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Abbiamo intervistato il dott. Riccardo Matera, direttore del dipartimento di prevenzione Asl Bt, la dott.ssa Stefania Menolascina, dirigente medico del dipartimento di prevenzione Asl Bt, e l'Assessora alla Bellezza Daniela Di Bari.

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In riferimento ai giorni scorsi e a quelli a venire, il dott. Riccardo Matera è ottimista: «I numeri anche oggi (ndr ieri) sono soddisfacenti perché abbiamo vaccinato circa 450 persone, lo stesso numero si è ripetuto nella giornata del 13 e per la prima giornata, quindi complessivamente abbiamo vaccinato 1500 persone circa. Tra questi ci sono i soggetti invitati e prenotati per classi di età e non abbiamo rifiutato la vaccinazione ai soggetti caregiver o soggetti fragili che si sono affacciati al nostro hub.
nPer quanto riguarda Astrazeneca, una quarantina di soggetti hanno rifiutato di fare la vaccinazione, nonostante il clima sereno che abbiamo cercato di mettere a disposizione spiegando qual è il nostro obiettivo: procedere con una campagna di vaccinazione, per cui dopo aver valutato l’idoneità alla vaccinazione, si è proposto a tutti il vaccino proposto dal piano nazionale e regionale in base alle condizioni di salute di ognuno. Tra coloro che avevano espresso il rifiuto, 6 o 7 poi sono tornati indietro e hanno accettato nella giornata successiva di sottoporsi al vaccino. Per luglio avremo vaccinato gran parte della popolazione, se continueremo con questo ritmo».

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Bella la metafora adoperata dalla dott.ssa Stefania Menolascina: «L’Italia rinasce con un fiore: è questo lo slogan che accompagna la campagna di vaccinazione straordinaria di massa. Ad Andria la rinascita avviene in questa struttura che si trova in un quartiere marginalizzato, che rilancerà e ci farà rinascere alla normalità».

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Anche l'Assessora Daniela Di Bari ha speso parole di encomio per il quartiere e l'organizzazione: «Il quartiere ha risposto in una maniera molto bella perché ha sentito la ricucitura con la città. Poi anche oggi mentre consegnavamo dei fiori, qualcuno ha detto che non bisogna parlare di accoglienza ma di famiglia perché le persone si sono sentite qui come in una famiglia, seguite durante l’attesa, il triage e tutto il resto. La cura che è stata loro consegnata non è solo quella dei vaccini, che ci fanno vedere una speranza all’orizzonte, ma è una cura sulla persona che raggiunge i loro sentimenti».

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L'approfondimento nel video.

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giovedì 15 Aprile 2021

(modifica il 2 Agosto 2022, 12:59)

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Leone biancazzurro
Leone biancazzurro
3 anni fa

Gentilissimo Dott.Matera
C'è chi sta rifiutando il vaccino Astrazeneca non perché si lascia influenzare dalla TV ma perché il proprio specialista (che lo segue da anni) gli ha dato indicazione di procedere con un altro vaccino. Come pensate di recuperare queste persone? Faccio una proposta. Se a fine serata restano vaccini no Astrazeneca sarebbe bello richiamare quelle persone in sede per vaccinarsi, anche come gesto di attenzione e cura. Buon lavoro.

Francesco Berardino
Francesco Berardino
3 anni fa

Non vedo, evidenziato l'ora di apertura è chiusura della struttura per la somministrazione del vaccino. penso sia giusto evidenziarlo . Grazie.

Sgaramella Sebastiano
Sgaramella Sebastiano
3 anni fa

Peccato che oggi io farmacista di Andria, in seguito a tale articolo mi sia recato con mio padre grave disabile e con mia madre sia presso il centro di San Valentino che quello di viale trentino per eseguire e mi è stato riferito che nn era possibile farlo. Le loro vaccinazioni che x quanto siano in carico dal curante, nn hanno una data certa. Come si asserisce che i soggetti fragili e i conviventi nn sono stati mandati indietro ma son stati vaccinati. Qualcosa nn quadra o non funziona., I disservizi possono sempre capitare ma far spostare un disabile e poi riportarlo indietro con un nulla di fatto nn è ammissibile