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Celebrare il “BabyLoss Awareness Day” per accrescere la consapevolezza sul lutto perinatale

Michele Lorusso
Michele Lorusso
Chiesta anche ad Andria l'adesione dell'amministrazione per l'illuminazione del Monumeto dei Caduti con il rosa e l'azzurro che sono i colori simbolo in tutto il mondo
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Sofia Scarcelli è nata l'11 giugno e non ha potuto godere, nemmeno per qualche attimo, dell’amore di quanti l’aspettavano da 9 mesi. Un evento che ha sconvolto le vite di Tonia e Riccardo, i suoi genitori, che erano pronti a regalarle tutto l’amore di questo mondo.

Come Sofia, ogni anno, nel mondo, due milioni e mezzo di bambini nascono morti o muoiono subito dopo il parto. Nei paesi a basso sviluppo economico, più della metà di questi eventi sarebbero evitabili con la disponibilità di ostetriche e di cure antenatali appropriate.

Nei paesi ad alto sviluppo economico, come l’Italia, le morti perinatali evitabili sono circa il 20% del totale e riguardano in larga parte gravidanze giunte al termine (fonte: LANCET 2016). Nel nostro paese soltanto 1 coppia su 3 riceve una diagnosi corretta ed approfondita delle cause e dei fattori di rischio che hanno contribuito alla morte perinatale (fonte: CEDAP, 2020), e non è ancora stato istituito un registro nazionale per la morte perinatale che permetta di poter avere tutte le informazioni necessarie ai clinici e ai ricercatori per ridurre le morte evitabili: nel nostro paese permetterebbe di salvare circa 400 neonati ogni anno.

Una problematica di cui si parla poco. Per questo si celebra il “Baby Loss Awareness Day” che è la giornata dedicata alla sensibilizzazione della cittadinanza sul delicato tema della morte del bambino durante la gravidanza o dopo la nascita.

Nel nostro Paese l’iniziativa si tiene ogni 15 ottobre ed è promossa dal 2007 dall’associazione “CiaoLapo” che riunisce famiglie, operatori, ricercatori e istituzioni in un momento che è da un lato occasione di ricordo per le famiglie colpite da lutto dall’altro occasione di informazione, formazione e cultura per gli addetti ai lavori.

L’idea, nata negli anni ottanta del secolo scorso “dal basso”, da un gruppo di famiglie in lutto degli Stati Uniti, si svolge ufficialmente in cinquanta paesi del mondo e in migliaia di comuni e città, sia da associazioni di cittadini e di pazienti, sia da associazioni di ricercatori, medici e ostetriche, con l’illuminazione di un monumento o di un Palazzo di Città con i colori rosa e azzurro, che sono i colori simbolo in tutto il mondo.

Anche ad Andria è stata presentata una richiesta alla Sindaca per poter illuminare, tra la notte del 15 e 16 ottobre, il Monumento dei Caduti, che è posto proprio di fronte il nosocomio andriese dove alcuni genitori hanno vissuto questa brutta esperienza.

L’auspicio è che si possa celebrare l’iniziativa anche nella nostra città per sensibilizzare cittadini e istituzioni e per non dimenticare Sofia e i tanti altri bambini che resteranno per sempre nel cuore dei loro cari.

giovedì 7 Ottobre 2021

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