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Piano di dimensionamento scolastico, nonostante le proteste nulla cambia nella versione definitiva

Lucia M. M. Olivieri
L'ass. Conversano: «Da troppo tempo non si interveniva in tal senso, nonostante la notevole espansione urbanistica del Comune». Permangono però alcune criticità evidenziate da Dirigenti, sindacati, docenti e famiglie
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Nonostante le sollecitazioni, le delibere contrarie di molti consigli di istituto (tranne quelli che acquisiranno iscritti, ovviamente), il biasimo dei sindacati, l’amministrazione comunale non ha cambiato di una virgola il piano di dimensionamento. È questo ciò che emerge dalla delibera di ieri della Giunta comunale che, all’unanimità, ha approvato il nuovo assetto delle istituzioni scolastiche che dovrebbe andare in vigore dall’anno scolastico 2022-2023, se la Regione approverà.

L’Assessora alla pubblica istruzione, Dora Conversano, nel presentare la proposta, ha affermato: «Da troppo tempo non si interveniva in tal senso, nonostante la notevole espansione urbanistica del Comune che ha comportato l’ addensarsi della popolazione in alcune aree e il depauperamento in altre. Infatti già la Regione Puglia, con Delibera di Giunta Regionale n. 1108 del 07/07/2021, aveva segnalato alcune criticità e nel contempo aveva, nelle linee di indirizzo ivi allegate, determinato le finalità da perseguire nella redazione del nuovo piano ed in particolare:

-garantire a ciascuna istituzione scolastica il numero di iscritti necessario per l’autonomia ex lege, dando la priorità alla riorganizzazione delle Istituzioni Scolastiche con un numero di iscritti inferiore a 500;

-equilibrare situazioni di forte disparità di numero di iscritti in un determinato contesto, con particolare riguardo a quelle nelle quali il sovradimensionamento si accompagna a criticità organizzative (sovraffollamento ecc) dando priorità alla riorganizzazione delle Istituzioni Scolastiche con un numero di iscritti superiore a 1.400  (la direttiva regionale ritiene di considerare già “un massimo” la quota di 1300 alunni per istituzione scolastica);

– per il primo ciclo di istruzione, prevedere la costituzione di Istituti Comprensivi, a garanzia della continuità educativa e didattica, ove ne ricorrano le condizioni al fine di orientare le scelte organizzative della comunità educante della nostra città, cosi come indicato a livello nazionale e regionale, all’istituzione di istituti comprensivi che garantiscano la continuità del percorso formativo del primo ciclo di scuola.

Nell’applicazione dei suddetti criteri per le azioni di riorganizzazione della rete, previo confronto con tutti gli attori istituzionali coinvolti e le OO.SS tenutosi in due sessioni ,e precisamente nei giorni 23 e 30 luglio, ho ritenuto di formulare una ipotesi che non solo risolve le criticità di sovraffollamento o di depauperamento, nel rispetto dei parametri previsti dalla legge per il numero di studenti per classe e il relativo rapporto con lo spazio scolastico a disposizione, ma soprattutto ho ritenuto di proporre una maggiore verticalizzazione delle Istituzioni Scolastiche (ridotte da dieci a nove) in Istituti omnicomprensivi, nella profonda convinzione che ciò contribuisca veramente a potenziare la continuità educativa sin dai primi anni di scolarizzazione, al fine di contrastare la dispersione scolastica e garantire un approccio integrato all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita. E’ questa una scelta che ci porta ad intraprendere il cammino della verticalizzazione (in realtà per avere tutti istituti comprensivi avremmo dovuto ridurre a 8 le istituzioni scolastiche andriesi “eliminando” così due direzioni e due uffici di segreteria. Ma, come dicevo prima, è un inizio. Tra l’altro, considerando che, ovviamente, qualsiasi cambiamento porta in sé momenti di dubbio, di sofferenza e di smarrimento, soprattutto quando si parla di persone e di percorsi educativi e formativi, si è sottolineato alla regione, di valutare anche, visto il grave periodo che la scuola ha vissuto in questi ultimi due anni scolastici e in quello appena iniziato a causa delle gravi restrizioni dettate dalla pandemia, se sia il caso di proseguire subito con queste scelte proposte o di attendere ancora un po’ consentendo alla scuola di tornare a vivere la sua “normalità”».

Un piano però che in particolare, come segnalato da diverse voci (non solo Dirigenti, ma anche docenti e famiglie delle zone interessate) in un punto sembra particolarmente "forzato": uno dei comprensivi, infatti, dovrebbe essere formato da scuole che tra di loro non sono nè contigue territorialmente nè condividono utenza. Si tratta di quello che sarebbe costituito da due scuole dell’infanzia, “Sorelle Agazzi” (via Catullo), “Mauro Carella” (via Bisceglie), la primaria “Della Vittoria” (viale Gramsci al limite con via Trani) e la media “Dante Alighieri” (via Ospedaletto). I bambini che frequentano attualmente queste scuole si iscriverebbero poi a ordini superiori (per esempio dalla Carella alla Verdi, dalla “Della Vittoria” alla “Vaccina”) rompendo la continuità educativa che normalmente caratterizza gli istituti comprensivi verticali e che è uno degli obiettivi principali citati invece nella delibera di giunta. Aggiungiamo che questo comprensivo partirebbe “debole”, con plessi appunto lontani e poca utenza, il che potrebbe significare, vista l’attuale denatalità, l’ulteriore smembramento o la reggenza di qui a pochi anni. Rimane inoltre il circolo didattico "Rosmini", una delle Istituzioni con meno iscritti a sua volta, senza scuola media, unica istituzione in questa verticalizzazione, quando nelle immediate vicinanza ci sarebbe proprio la "Dante Alighieri".

La proposta verrà ora inoltrata alla Regione Puglia che ne valuterà, anche alla luce delle osservazioni e proposte formulate sulla piattaforma regionale dedicata entro il 30/9/2021 dalle istituzioni scolastiche, la congruità e opportunità, anche alla luce delle esigenze dell’Ufficio scolastico regionale, della proposta comunale e solo all’esito di tale scrutinio, sarà varata definitivamente. Nel frattempo però pare che alcuni Dirigenti e rappresentanti di istituto si stiano organizzando per interloquire direttamente con il Presidente Emiliano e l'Assessore Leo, presentando le criticità già evidenziate nei mesi scorsi.

venerdì 15 Ottobre 2021

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anna.salvemini
anna.salvemini
2 anni fa

già gli istituti comprensivi sono stati catastrofici per la città di Andria ,figuriamoci un altro dimensionamento.! non si è capito che ogni alunno deve passare da un ordine di scuola all'altro .TUTTI I DIRIGENTI CERCANO DI ACCAPPARARSI PIU' ALUNNI POSSIBILI DA QUALSIASI PARTE PROVENGANO!!!Certamente si può avere una piccolissima percentuale che si sposta ma non intere classi su consiglio delle insegnanti. IL DIMENSIONAMENTO OCCORRE FARLO ma AD ARMI PARI .MA COME AL SOLITO CREDO CHE QUESTA PROPOSTA PORTI SOLO GIOVAMENTO AD ALCUNI E A DISCAPITO DI ALTRI.MA TANTO CHI SE FREGA OGNUNO SI SALVA COME PUO'